Flessibilità per sopravvivere
Il Tessile cambia così

Sperimentazione, flessibilità e futuro: sono le parole chiave con cui si misureranno i circa 17 mila lavoratori del settore tessile-abbigliamento comasco alla luce della regole stabilite dal nuovo contratto di lavoro. Lunedì la firma dell'accordo preliminare da parte di Sistema moda Italia e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil, nei prossimi giorni la sigla definitiva

COMO - Sperimentazione, flessibilità e futuro: sono le parole chiave con cui si misureranno i circa 17 mila lavoratori del settore tessile-abbigliamento comasco alla luce della regole stabilite dal nuovo contratto di lavoro. Lunedì la firma dell'accordo preliminare da parte di Sistema moda Italia e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil, nei prossimi giorni la sigla definitiva.
«Parlare di rivoluzione è forse esagerato, ma è vero che le novità sulla modulazione dell'orario in base alle necessità produttive delle aziende, rappresenta un bel cambio culturale» ammette Giuseppe Ferrante della Femca Cisl che ha seguito a Roma la complessa trattativa che ha portato all'accordo finale.

Fatta salva la soddisfazione per l'incremento salariale ottenuto in questo periodo di vacche magre - aumento di 102 euro lordi per 36 mesi parametrato al 3° livello super con una somma a titolo di una tantum di 40 euro lordi -, la scommessa riguarda gli effetti operativi e sull'organizzazione del lavoro nelle fabbriche che comporta l'introduzione del nuovo modello di orario flessibile previsto dal contratto.
«Questa è una grande scommessa sulla collaborazione tra imprese e lavoratori - aggiunge Ferrante - Se ci sarà collaborazione però permetterà alle aziende di affrontare le emergenze non programmabili e ai lavoratori di avere un minimo di visibilità dei problemi aziendali e quindi la possibilità di capire meglio le soluzioni che si cercano insieme».
Nel concreto, il nuovo contratto prevede che, quando un'azienda si trova difronte alla necessità di incrementare la produzione per un periodo limitato per far fronte ad una a commessa, attiva la procedura di accordo con i sindacati per regolare il pacchetto di ore flessibili da utilizzare. «Rispetto alla flessibilità "fai da te" che le aziende stanno già applicando vista la schizofrenia del mercato, ora abbiamo uno strumento normativo che tutela anche il lavoratore sia da un punto di vista dei diritti che del salario» precisa Gloria Paolini, segretario della Femca di Como. Dunque, strumento nuovo, in risposta ad un'organizzazione del lavoro che nelle aziende tessili è cambiata profondamente sotto i colpi della crisi.

«Rimanere ancorati a vecchi modelli è impossibile - ammette la Paolini - le nostre imprese si devono confrontare su un mercato globale e non possiamo permetterci rigidità preconcette». «Abbiamo aziende in cassa integrazione straordinaria che improvvisamente ricevono ordini che vanno evasi in tempi rapidi. Non si può pensare di farlo ricorrendo gli straordinari. Ora abbiamo lo strumento giusto: si lavora quanto necessario, poi si recuperano le ore in più nei momenti di stanca».
Sulla carta tutto sembra funzionare al meglio, ma sarà la prova della fabbrica a dire se il compromesso raggiunto sull'orario di lavoro - tra le richieste degli imprenditori e i paletti introdotti dai sindacati - sarà accolto con favore dei lavoratori. «Non facile perché impatta con situazioni personali, economiche, però è altrettanto vero che in un mondo così competitivo e globale le chiusure non servono a nessuno».
Elvira Conca

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