Una montagna di fatture false
Denunciati 58 imprenditori
Sono lombardi e piemontesi, ma tutti si "servivano" dalle stesse due società con sede a Erba, disposte a emettere fatture false per le prestazioni più disparate: dall'imbiancatura di cassonetti alle ricerche di mercato in Mongolia. Imposte evase per circa 4,5 milioni di euro
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L'oggetto delle prestazioni indicato nelle fatture è stato l'elemento che ha fatto scattare la curiosità degli investigatori in quanto si adattava di volta in volta all'attività svolta dalla società che richiedeva le prestazioni fittizie e che poteva spaziare da rilievi geologici del territorio, alla posa in opera di vetri, dalla tenuta di contabilità e domicilio fiscale al taglio erba e manutenzione giardino, dalla imbiancatura di cassonetti alla partecipazione a fiere, fino ad arrivare a una ricerca di mercato in Mongolia.
A supporto della presunzione di falsità delle fatture è stato di ausilio lo strumento investigativo degli accertamenti bancari, effettuati a livello nazionale nei confronti degli emittenti: è stato possibile dimostrare che sistematicamente circa l'80% della somma pagata per la prestazione fatturata veniva prelevata in contanti, quasi nell'immediatezza, e restituita alle società utilizzatrici.
Inoltre le due società che emettevano fatture false erano prive di qualsivoglia struttura organizzativa e non erano in grado di effettuare quasi nessuna delle prestazioni indicate nelle fatture emesse, ed entrambe erano costituite e gestite da una sola persona. L'indagine si estendeva a macchia d'olio e portava all'individuazione di tutti gli utilizzatori finali delle fatture emesse: sono state effettuate 35 perquisizioni con il sequestro di documentazione contabile ed extracontabile e sono stati denunciati 58 imprenditori.
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