Morti in corsia, per Rumi
niente assoluzione

Nessuna dichiarazione di innocenza per l'ex primario di chirurgia del Sant'Anna condannato in primo grado per la l'omicidio colposo di sette pazienti. Cancellata la pena a 5 anni e 4 mesi: il reato è prescritto

COMO Niente assoluzione, per Angelo Rumi. Il tribunale di Milano ha ritenuto che non vi fossero gli elementi per dichiarare l'ex primario del reparto di chirurgia A del Sant'Anna innocente dall'accusa di aver causato la morte di sette suoi pazienti. S'è chiusa senza condanna, ma anche senza assoluzione, l'interminabile processo legato alle morti sospette in un reparto che, oggi, non esiste più. La decisione dei giudici di secondo grado, ai quali si è rivolto il medico pavese dopo che a Como aveva rimediato una condanna a 5 anni e 4 mesi. I magistrati d'appello, dopo aver ascoltato l'appassionata arringa difensiva dell'avvocato Gino Frassi, secondo il quale vi erano gli elementi per poter procedere all'assoluzione di Rumi, hanno deciso diversamente: elementi evidenti per prosciogliere l'ex primario non ve n'erano. A questo punto l'imputato ha deciso di non rinunciare alla prescrizione e i 5 anni e 4 mesi sono stati cancellati con un colpo di spugna.

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