Paratie, lungolago addio
per ben due estati

Viale Geno dovrebbe rivedere la luce ad agosto, ma il resto del lungolago rischia ora di essere oscurato anche per il 2011. Domani la conferenza dei servizi sul cantiere

COMO Cosa sta succedendo in viale Geno? Perché il cantiere delle paratie (almeno apparentemente) è fermo? C'è stato un errore tecnico come si sussurra nei bar? E ancora: il termine di fine luglio per la rimozione dei teli e la riapertura al traffico nei due sensi sarà rispettato? Trovare una spiegazione ufficiale in un weeknd di metà luglio è impresa al limite dell'umano. L'assessore alla mobilità e al traffico, Stefano Molinari, ha rimesso la palla al sindaco («la competenza sulle grandi opere è sua»). Peccato, però, che Stefano Bruni sia ancora il vacanza a Marsa Alam, sul Mar Rosso. Ed è altrettanto inutile bussare alla porta dell'ex assessore FulvioCaradonna («preferisco non parlare»), da qualche mese nel consiglio di amministratore di Infrastrutture Lombarde (che ha la supervisione sul concorso di idee per la pavimentazione e gli arredi del nuovo lungolago). Così non resta che affidarsi a una fonte tecnica - autorevole ma riservata - per cercare di capire qualcosa in più.
Lo scenario è a dir poco preoccupante. In realtà quello del primo tratto di viale Geno (dove pure i commercianti hanno buttato alle ortiche la stagione) sembra il minore dei mali. Il vero nodo riguarda il resto del cantiere delle paratie, che ci accompagnerà con il suo corredo di disagi anche l'estate prossima. Andiamo con ordine. Domani è convocata la conferenza di servizio tra Regione, Provincia,Comune e Soprintendenza per pronunciarsi sulla richiesta dei tecnici del Pirellone di innalzare di 10-15 centimetri le quote della passeggiata nella zona diSant'Agostino, dove gli operai stanno ultimando le palancole e le opere di drenaggio. L'impressione è che la proposta (avversata dalComune) potrebbe non passare, ma in ogni caso - una volta decisa l'altezza e la relativa inclinazione degradante sul viale Geno - i lavori di pavimentazione potranno ripartire a "spron battuto" e concludersi entro la metà di agosto. La "querelle" sulle altezze impedirà di rispettare il termine di fine luglio inizialmente indicato, ma è già allo studio un escamotage per rendere visibile in anticipo di un paio di settimane il lago, come richiesto a gran voce dagli esercizi commerciali.
Il vero nodo, però riguarda il lungolago nei tratti da piazza Matteotti a piazza Cavour (II lotto) e da piazza Cavour ai giardini a lago (I lotto). Nel primo caso un'altra estate di cantiere - quella del 2011- è scontata: i lavori sono partiti in aprile e dureranno un anno e mezzo. Nel tratto tra piazza Cavour e i giardini a lago è facile profezia immaginare una situazione analoga. Il motivo è presto detto: giovedì 15 luglio sarà proclamato il vincitore del concorso di idee per il ridisegno del lungolago nel tratto da villa Olmo a villa Geno, con un'attenzione particolare alla pavimentazione e agli arredi del I lotto. Poi dovrà essere bandita la gara per la progettazione esecutiva (è assai improbabile un'assegnazione interna all'ufficio tecnico del Comune dopo il caso del muro) e, se tutto va bene, all'inizio di autunno sarà affidato l'incarico progettuale, che richiederà almeno 4-5 mesi per essere ultimato. In parallelo - sempre che non ci siano ricorsi o altri intralci - si aprirà il dibattito in sede istituzionale e dovrà essere risolto il problema del reperimento delle risorse che, se il Pirellone non aprirà i cordoni della borsa, il Comune dovrà far saltare fuori dal suo striminzito bilancio. Insomma - se tutto filerà liscio come l'olio e il progetto non si rivelerà troppo complesso - ci troveremo nel pieno del cantiere per la pavimentazione e l'arredo del lungolago nell'estate 2011. Una facile profezia, purtroppo, che costringerà comaschi e turisti ad armarsi di una dose supplementare di pazienza.Senza contare che poi ci sarà il III lotto, quello di piazza Cavour... Una via d'uscita, per gli addetti ai lavori, in realtà ci sarebbe: la politica dovrebbe fare la sua parte governando i processi in atto (dalle tempistiche al reperimento delle risorse). Ma le esperienze passate non autorizzano grandi illusioni.
Emilio Frigerio

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