Crepe, il Comune si difende
Ma la Regione non si fida

Sul rischio maxi crepe nei palazzi affacciati sul lungolago e sulla necessità di una nuova modifica al progetto (da almeno 400mila euro), il Comune si difende. Ma il Pirellone non si fida e, dopo le segnalazioni arrivate dall'impresa che parlava di rischio per i palazzi affacciati nel tratto tra Sant'Agostino e piazza Cavour, ha deciso di sottoporre il progetto di nuovo agli esperti

Como Sul rischio maxi crepe nei palazzi affacciati sul lungolago e sulla necessità di una nuova modifica al progetto (da almeno 400mila euro), il Comune si difende citando uno studio geologico commissionato «ancor prima della stesura del progetto di difesa idraulica del lungolago» al professor Andrea Cancelli del Politecnico di Milano «volto ad individuare i possibili impatti delle opere anti esondazione sull'ambiente geologico circostante ed a fornire utili indicazioni per prevenirli. Tale studio è stato assunto poi quale riferimento di indirizzo per la progettazione delle opere di difesa idraulica». Lo studio risale agli anni Novanta.
Palazzo Cernezzi parla poi del protocollo di intesa sottoscritto con gli albergatori (alcuni dei quali però contestano come viene applicato) e ripesca l'idea dell'attività di monitoraggio degli edifici «tuttora in corso, sarà possibile comparare le condizioni dei siti già rilevate prima dell'inizio del cantiere con quelle che, esclusivamente in dipendenza dagli interventi, via via verranno, eventualmente, registrate quali nuove durante l'intera esecuzione dei lavori». Ma il Pirellone non si fida e, dopo le segnalazioni arrivate dall'impresa che parlava di rischio per i palazzi affacciati nel tratto tra Sant'Agostino e piazza Cavour (visto il precedente del Metropole Suisse sul lato opposto), ha deciso di sottoporre il progetto di nuovo agli esperti. «La Regione Lombardia - hanno precisato dal Comune - essendo le opere di competenza regionale, in via del tutto precauzionale e a maggior tutela dell'intero contesto ha commissionato, d'intesa con il Comune, ulteriori accertamenti prima dell'avvio degli scavi in corrispondenza del lungo lago Trento e di piazza Cavour. I parametri presi finora come riferimento non sono risultati improvvisamente errati nè tantomeno è emerso qualcosa di nuovo e grave. In via del tutto precauzionale, appunto, e a maggior tutela dell'intero contesto si è, però, valutata l'opportunità di redigere un ulteriore studio geologico». Il Comune ha detto di essere in attesa delle risultanze dei rilievi (che consistono in un'indagine geologica e in un rilievo topografico di dettaglio), che a breve saranno trasmesse dalla Regione. «Sulla base delle risultanze - hanno aggiunto - Comune e Regione, valuteranno l'eventuale necessità/opportunità di procedere con eventuali ulteriori approfondimenti e conseguentemente di apportare modifiche alle previsioni di progetto». La variante, al di là dell'ufficialità sembra comunque un passaggio obbligato per evitare disastri.
Gi. Ro.

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