«Sulle crepe ritardo assurdo
quadro dei lavori catastrofico»

Secondo il programma delle paratie nel 2009 avrebbe dovuto essere concluso il primo lotto, nel 2010 il secondo e nel 2011 l'intera passeggiata. Eppure il primo lotto è ancora incompleto, il secondo è appena iniziato e si ritrova già a fare i conti con una modifica progettuale.

COMO La fine dei lavori della maxi opera delle paratie è un punto interrogativo. Nel 2009 avrebbe dovuto - seguendo il programma iniziale - essere concluso il primo lotto (dai giardini a piazza Cavour), nel 2010 il secondo (da Sant'Agostino a piazza Cavour) e nel 2011 l'intera passeggiata. Guardando la realtà, il primo lotto è ancora incompleto, il secondo è appena iniziato e si ritrova già a fare i conti con una modifica progettuale (da almeno 300-400mila euro) per evitare guai seri ai palazzi e alla strada circostanti e il terzo, ovviamente, è ancora un miraggio. Calendario alla mano rischia seriamente di slittare anche la conclusione dell'opera ipotizzata dal sindaco entro il 2012. Per rispettarla non ci dovrebbe essere nessun intoppo, ma le notizie degli ultimi giorni vanno in tutt'altra direzione.
Continua la levata di scudi sia in maggioranza che in minoranza dopo l'esplosione della grana "crepe". In pratica dall'impresa hanno segnalato i problemi di consolidamento che sarebbero risolvibili con due soluzioni: la posa di un nuovo palancolato oppure un nuovo muro di sostegno subacqueo. Senza questo intervento si rischierebbe di avere danni ben maggiori di quelli registrati all'hotel Metropole Suisse e nei locali adiacenti visto anche che nel tratto tra piazza Cavour e Sant'Agostino la distanza tra la riva e gli edifici è nettamente minore. Il costo dell'operazione è stato stimato da un minimo di 300mila euro a un massimo di 500-600mila e i soldi non sono disponibili in Comune.
«Ci siamo infilati in un ginepraio incredibile - tuona il presidente della commissione Urbanistica (Pd), il geologo Mario Lucini - e chiunque, con un minimo di cognizione di causa, non poteva non prevedere tutti questi problemi. È sconcertante innanzitutto che si siano fatte passare sotto silenzio denunce che venivano fatte sulle crepe al Metropole Suisse. Crepe comparse un anno fa. La situazione è sempre stata minimizzata dall'amministrazione salvo poi arrivare al terzo anno di attività del cantiere ad inventarsi procedure tecniche diverse per evitare danni. È semplicemente sconcertante anche se in linea con quanto accaduto in tutti questi anni. Il primo lotto avrebbe dovuto durare 14 mesi, sono passati due anni e mezzo e siamo lontani dal vederlo finito. Si procede a tentoni, basta vedere il concorso di idee che non si capisce perché sia stato fatto. Giorno dopo giorno emerge un quadro sempre più catastrofico».
Sceglie la linea dura anche il capogruppo del Pdl che, ormai come il resto della maggioranza, ha perso la pazienza. «Ho chiesto ufficialmente al sindaco un incontro di gruppo - dice - per far luce sia sul secondo lotto con tutti i problemi che stanno emergendo sia sul concorso di idee. Alla luce di quanto abbiamo sempre detto, vogliamo vederci chiaro rispetto a un progetto che riteniamo fondamentale per la città, ma che talvolta ci riserva spiacevoli sorprese. Uno degli elementi di chiarimento dovrà inevitabilmente essere quello delle crepe retrodatate (in tutta la zona attorno al Metropole, ndr) e cosa è stato fatto nel frattempo. Oltre a questo servono certezze su costi, tempi e sull'attuazione del concorso di idee».
Gisella Roncoroni

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