Carlazzo, tragedia aerea
Il pm chiede tre condanne

Processo alle battute finali cinque anni dopo la tragedia che costò la vita a cinque passeggeri più il pilota. Gli imputati rischiano oltre tre anni di carcere. Processo rinviato al prossimo 15 febbraio per le conclusioni degli avvocati e per la sentenza

Carlazzo - Ultime battute del processo per la tragedia aerea di Carlazzo, che nell'ottobre del 2005 costò sei morti. Questa mattina, al tribunale di Como, il pm Maria Vittoria Isella ha chiesto tre condanne a carico di tutti i tre imputati, e cioé i porlezzesi Giovanni Pirovano e Bruno Ortalli, e il parroco di Porlezza don Marco Riva, coinvolti in quanto proprietari dei terreni su cui poggiava la teleferica che tranciò la carlinga dell'elicottero.
Il pm ha spiegato una volta di più che se quella teleferica fosse stata censita, e se il pilota avesse saputo della sua esistenza, a due passi dal lago di Pianola tragedia non si sarebbe mai verificata. Di chi è la colpa? Per il magistrato non ci sono dubbi: «La responsabilità penale - ha detto la Isella - è da ascirversi per intero agli odierni imputati», cioè i proprietari dei fondi, tutti da ritenersi colpevoli del reato di disastro aviatorio. Il magistrato ha chiesto che il tribunale applichi una pena diminuita di un terzo, riconoscendo le cosiddette attenuanti generiche. Se le sue richieste fossero accolte, gli imputati sarebbero condannati a tre anni e tre mesi, oltre i limiti della sospensione condizionale. Ieri era attesa anche la sentenza, slittata, con le conclusioni degli avvocati, al 15 febbraio. Ennesimo rinvio di un processo interminabile.

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