Trecentomila euro
per salvare il Duomo

Nuova diagnosi sullo stato di salute delle abside del Duomo di Como: è in peggioramento. «Popolo cercasi. O almeno qualche generoso benefattore che, come avveniva in passato, permetta di sostenere i restauri della Cattedrale». Ma il ripetuto appello dell'arciprete della Cattedrale, monsignor Lorenzo Bataloni continua a cadere nel vuoto.

COMO Nuova diagnosi sullo stato di salute delle abside del Duomo: è in peggioramento. «Popolo cercasi. O almeno qualche generoso benefattore che, come avveniva in passato, permetta di sostenere i restauri della Cattedrale»: continua a cadere nel vuoto il ripetuto appello dell'arciprete della Cattedrale, monsignor Lorenzo Bataloni, per raccogliere contributi da destinare ad interventi urgenti sull'insigne monumento, simbolo della cristianità comense, ma anche di 600 anni di civiltà comasca. In questi giorni, si è riunito il Comitato Duomo, presieduto dal sindaco e dal vescovo: sono necessari 300.000 euro per realizzare il progetto in corso, più consistente di quanto era stato preventivato. La Fondazione Cariplo è disposta a coprire metà della spesa, ma «sono indispensabili il contributo e la generosità di molti», sottolinea l'Arciprete, in quanto la Fondazione interviene solo se ciascuno fa la propria parte. In sostanza, devono essere raccolti almeno 150.000 euro. La Soprintendenza regionale, da sempre attenta  alle necessità della Cattedrale sul lago, ha avviato un progetto da 140.000 euro, per un intervento sull'altare del Crocifisso: dalla volta, si stacca materiale, poiché a causa di infiltrazioni dalla copertura, ora rimediate, le colle degli stucchi dorati hanno problemi di tenuta. Ma anche la volta dell'altare della Madonna Assunta dà problemi e problemi ancora più gravi, gli stucchi si stanno sfarinando ed è su questa parte che il Comitato Duomo ritiene urgente l'intervento, a prescindere dall'opera della Soprintendenza, che segue un'altra procedura. Inoltre, i marmi dell'abside dell'Assunta, la patrona del Duomo, verso la quale si concentra la devozione dei fedeli, hanno bisogno di una ripulitura. In un primo tempo, il degrado sembrava limitato. Invece, nei giorni scorsi, i tecnici sono saliti sul ponteggio appena installato, approfittando della «gabbia» che consente di vedere da vicino e con mano lo stato degli stucchi e si sono accorti che la situazione è preoccupante, a rischio di perdita dei valori tramandati da generazione, oro e colori. È stata scartata l'ipotesi del “biglietto d'ingresso”, già applicato in tanti monumenti sacri italiani, perché la Cattedrale di Como ha una particolarità: è sempre frequentata da fedeli, per le Messe, le confessioni, le preghiere personali e dunque sarebbe difficile distinguere tra visitatori, turisti e gente di fede. Ma è già difficile l'ordinaria amministrazione, riscaldamento, illuminazione, pulizia, custodia, voci di uscita che superano le centinaia di migliaia di euro l'anno e che le offerte delle Messe non riescono a coprire. L'Arciprete si rivolge ad associazioni e ad enti, ma anche alle famiglie. «Possono essere realizzate grandi opere - conclude - con piccoli gesti di generosità da parte di tutti».
Maria Castelli

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