La scure di Roma si abbatte
sugli autobus comaschi

Un centinaio di corse tagliate, oltre settecento quelle modificate. Il mancato trasferimento di 95 milioni alla Regione Lombardia comporta non pochi problemi per pendolari, studenti e cittadini che utilizzano il trasporto pubblico

COMO Tagli alle linee e alle corse urbane ed extraurbane degli autobus. Tutta colpa del mancato trasferimento di 95 milioni di euro da Roma a Regione Lombardia. Como perderà tra il 28 febbraio e il 21 marzo prossimi tra il 7 e l'8% delle corse del servizio pubblico, pari al 5% circa dei chilometri complessivamente percorsi. A ciò si deve aggiungere il rincaro del 10% dei prezzi di biglietti e abbonamenti già entrato in vigore il primo febbraio. Sono 93 le corse extraurbane soppresse, 747 su 1.865 quelle che subiscono variazioni. Il piano dei tagli delle corse extraurbane è stato attuato dalla Provincia prestando ascolto alle istanze sollevate da sindaci e utenti. È il caso della corsa delle 5.55 della linea C17 da Garzeno a Dongo: sette famiglie hanno scritto all'amministrazione per sottolineare che i loro sette figli tutte le mattine erano a bordo di quel mezzo e che non era vero che i passeggeri fossero da 0 a 1. Detto fatto, taglio cancellato. In città, invece, sono ben dieci le linee che subiscono tagli di corse. Addirittura la linea 10 Albate-Navedano è stata completamente soppressa.

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