Per l'impresa delle paratie
spunta l'incubo fallimento

Un altro rischio per il nuovo lungolago e le opere di difesa dalle piene: la Sacaim, Spa che ha vinto l'appalto della maxi opera tre anni e mezzo fa, l'altro ieri è stata dichiarata insolvente per 581 milioni di euro dal tribunale di Venezia ed è stata commissariata.

COMO Un altro rischio per il nuovo lungolago e le opere di difesa dalle piene: la Sacaim, Spa che ha vinto l'appalto della maxi opera tre anni e mezzo fa, l'altro ieri è stata dichiarata insolvente per 581 milioni di euro dal tribunale di Venezia ed è stata commissariata.
Il commissario giudiziale nominato dal ministro per lo sviluppo economico, Paolo Romani, è l'avvocato Marco Cappelletto, già presidente della Camera Civile veneziana, risanatore di importanti aziende, amico e testimone di nozze di Renato Brunetta, ministro della Funzione Pubblica, come sottolineano i quotidiani veneti che danno ampio risalto alla crisi della Sacaim, colosso delle costruzioni fondato quasi ottant'anni fa, acronimo di Società per Azioni Cementi Armati Ingegner Mantelli.
Ora è sotto osservazione: il commissario ha due anni di tempo per il risanamento oppure per dichiarare che non c'è niente da fare e sarà fallimento. Le esposizioni finanziarie sono soprattutto nei confronti delle banche e proprio per fermare gli istituti di credito, sospendendo le loro pressioni di rientro, è stata chiesta l'amministrazione straordinaria della società, come previsto dalla «legge Prodi - bis» se ricorrono una serie di condizioni e principalmente se si tratta di salvare posti di lavoro.
«Una scelta fatta per proteggere l'azienda dalle speculazioni e dall'assalto dei concorrenti», ha dichiarato Domizia Alessandri, figlia del presidente, Pierluigi, come riportano i quotidiani veneti.
Ed è un'azienda che ha commesse per 650 milioni di euro, 150 cantieri aperti, un elenco interminabile di cantieri, palazzi, banche, tribunali, carceri, caserme, dighe, poli sanitari, supermercati, ferrovie, discariche, cimiteri.
Nella nostra città, ha terminato la sede della Camera di Commercio di Como ed è alle prese con le «opere di difesa dalle esondazioni del lago di Como».
L'adunanza dei creditori è stata fissata per il 19 dicembre ed entro tre mesi dovranno essere presentate le istanze. Poi il tribunale deciderà sull'ammissione.
Negli ambienti imprenditoriali comaschi, la notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno, ma solo per il periodo in cui s'è realizzata, pieno Ferragosto.

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