La Sacaim diffida Como
"Non toglieteci il cantiere"

L'azienda in crisi scrive al Comune per tutelarsi dal rischio che ilcontratto sia stracciato. Il sindaco Bruni: "Nessuna preoccupazione. Per noi è una maggiore garanzia"

COMO - Il sindaco Stefano Bruni non perde il suo ottimismo nonostante sulla società Sacaim, che sta eseguendo i lavori sul lungolago, ci sia l'ombra del fallimento e si trovi ora nelle mani di un commissario.
«Per l'amministrazione comunale il via libera del tribunale di Venezia all'amministrazione straordinaria della Sacaim non rappresenta un fatto negativo. E non si ravvisano elementi di particolare preoccupazione». Queste le parole del primo cittadino diffuse ieri con una nota da Palazzo Cernezzi. «Se il tribunale non avesse riscontrato la possibilità di un piano di risanamento per l'azienda - aggiunge Bruni - l'amministrazione straordinaria non sarebbe stata accolta e a quel punto si sarebbe aperta d'ufficio la strada per il fallimento dell'impresa. Per noi che non siamo creditori e che quindi non dobbiamo incassare soldi dall'impresa, ma al contrario siamo un ente debitore, la procedura dell'amministrazione straordinaria è una procedura di garanzia maggiore e di certezza in quanto sottrae l'azienda dalle singole azioni dei creditori. Tecnicamente non si ravvedono motivi perché i lavori o il cantiere vengano fermati e l'impresa debba lasciare Como. La stessa Sacaim, in una lettera scritta al Comune lo scorso 2 agosto, ha specificato come la procedura comporti "la permanenza del diritto dell'appaltatore alla prosecuzione delle commesse in corso non ricorrendo nella specie i presupposti fondanti la risoluzione e/o lo scioglimento del committente dal contratto d'appalto". Con l'azienda siamo in continuo contatto e a settembre incontreremo anche il commissario straordinario, che è stato nominato soltanto alcuni giorni fa». 

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