Quaranta comaschi negli Usa
Prigionieri dell'uragano del secolo

Bloccati in un albegro di Filadelfia in attesa di andare a New York. Una notte con l'uragano Irene

COMO La notte l'hanno trascorsa in un albergo di Filadelfia. Alle 2 avevano un appuntamento. Con l'uragano Irene.
I loro figli e i loro parenti, rimasti a Como, la notte l'hanno passata in bianco, in contatto con i genitori per avere la diretta di quella che in Italia è stata presentata come una catastrofe annunciata e che in America, invece, sembra un uragano sotto controllo. Almeno fino a ieri. Come sarà andato l'appuntamento con Irene si saprà solo oggi quando il gruppo di 38 comaschi in vacanza negli Usa riprenderà il viaggio verso New York, alle prese con Irene alle sei di stamattina.
Il loro accompagnatore è Corrado Alberti, dell'agenzia viaggi Sol Levante di Cadorago. Erano tutti sul pullman, ieri, i comaschi con qualche varesino e milanese che fanno parte del gruppo. Viaggiavano da Washington a Filadelfia.
«In realtà rispetto al programma originario non è cambiato niente - spiegava Alberti -. E per ora non ha neppure iniziato ancora a piovere. Dovremo solo anticipare la cena al ristorante perché poi loro chiudono. Quindi andremo in hotel. Irene arriverà a Filadelfia alle 2. Ma l'occhio del ciclone è Atlantic City, quindi dovremmo essere tranquilli. I parenti di chi fa parte del mio gruppo, però, sono allarmatissimi. Mandano messaggi di continuo ai loro genitori con notizie che spaventano. Una cosa così non si vedeva da duecento anni, Manhattan evacuata. In realtà da qui tutta questa paura non si sente. Quindi siamo noi che tranquillizziamo chi sta a casa». Nonostante le rassicurazioni, telefonate, sms e email sono andate avanti per ore.
«La nostra impressione è che i telegiornali italiani stiamo drammatizzando troppo - ha detto ancora l'accompagnatore di Sol Levante -. In realtà per ora è andato tutto liscio. Siamo partiti dall'Italia il 21 e siamo andati a Boston, poi Cascate del Niagara, Washington e Filadelfia. A New York andremo in pullman domani alle 2 del pomeriggio. Magari troveremo i tunnel chiusi, non lo so. Comunque per ora sta andando tutto bene e credo continuerà così».

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