Casa, stangata per i comaschi
Raddoppia la pressione fiscale

La nuova Ici, ora Imu, prevista dalla manovra del Governo Monti potrebbe portare un gettito di 45 milioni di euro contro gli attuali 20 milioni che derivano dalla seconde case e da tutti gli immobili diversi dalla prima abitazione, negozi, capannoni, uffici, box e centri commerciali.

COMO La nuova Ici, ora Imu, prevista dalla manovra del Governo Monti potrebbe portare un gettito di 45 milioni di euro contro gli attuali 20 milioni che derivano dalla seconde case e da tutti gli immobili diversi dalla prima abitazione, negozi, capannoni, uffici, box e centri commerciali.
È ancora tutto da verificare nel concreto, dopo i passaggi in Parlamento, ma per la città di Como, l'incremento del gettito dal patrimonio immobiliari, in teoria, è superiore al 75%. Per i proprietari di prime case, rispetto al 2007, quando l'Ici fu abolita, l'aumento del prelievo potrebbe anche essere del 38%. La variazione dipenderà dall'aliquota che il Comune vorrà applicare: la manovra stabilisce il quattro per mille per la prima casa, ma potrebbe anche essere ridotta al due per mille; per tutti gli altri immobili, resta al 7,6 per mille, ma potrà anche essere aumentata o diminuita del tre per mille.
Secondo i primi calcoli, il gettito dagli immobili diversi dalla prima casa sarà di 13 milioni in più (da 20 a 33, + 65%), mentre per l'abitazione principale potrebbe arrivare a 12 milioni di euro. Era di 8,7 milioni di euro quando fu abolita.
Tutta manna per Palazzo Cernezzi, come per tutti gli altri Comuni che finalmente potranno contare sull'autonomia impositiva e disporre di risorse per i servizi ai cittadini?
Non è così: gli introiti Imu andranno allo Stato che ha tagliato e taglierà i trasferimenti all'ente locale. Al Comune resta la parte "mobile", per così dire, legata all'applicazione delle aliquote, ma anche delle detrazioni.
La detrazione di base è di 200 euro per la prima casa ed è una soglia potrebbe anche essere elevata, a discrezione del Comune.
I calcoli sul prelievo sono dunque ancora provvisori e di larga massima; è invece sicuro il criterio di calcolo per  determinare la base fiscale imponibile che aumenta e che resta comunque diversa dal valore commerciale degli immobili.
Forse non diversamente che dal resto d'Italia, a Como le tariffe degli estimi, base per calcolare le rendite, risalgono al 1994 e un immobile in centro può avere la stessa classe e la stessa categoria di un immobile in periferia. La zona censuaria n. uno del Comune di Como, per esempio, comprende tutta la città murata, i borghi, Camerlata, Monte Olimpino e Rebbio.

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