Il nuovo Calcio Como
Dedalo di proprietari

Tutti i soci della S3C, società che vuole ritirare il Calcio Como. Il 22% è in mano a una finanziaria: chi c'è dietro?

COMO Quella per il pallone e per il Calcio Como non è la sola passione che unisce i nuovi padroni degli azzurri. A sfogliare le ragioni sociali di alcuni dei proprietari della S3C, srl che dalle parti di via Sinigaglia si propone di gestire il 99% del pacchetto azionario della squadra della città, si scopre infatti un denominatore comune: le costruzioni, la compravendita immobiliare e il movimento terra.

Un terzo dei soci della S3C, infatti, opera nell'edilizia: la 2C Iniziative srl di via Mugiasca, che svolge «costruzione di edifici residenziali e non residenziali», la Valentini srl di via Cairoli a Lecco, che si occupa di «locazione immobiliare di beni propri o in leasing», e la Sinergia Uno srl di via Rezzonico a Como, specializzata nella «estrazione di ghiaia e sabbia, argille e caolino».

La 2C Iniziative è di proprietà di Stefano Roda, residente a Casnate con Bernate, e della Tecno Gi Strade di Grandate, azienda specializzata in demolizione di edifici. La Valentini, invece, è di proprietà di Bonifacio e Michele Valentini, 46 e 43 anni, residenti rispettivamente a Lurago d'Erba e Cantù. I due fratelli sono anche titolari della Sadi Chemical di Lurago d'Erba, specializzata nella realizzazione di saponi e detergenti. La Sinergia Uno, infine, appartiene al Gruppo Foti. Il 99% della società è dell'Impresa Foti di Bulgarograsso, che rimanda agli imprenditori edili Giuseppe, Giovanni, Flavio e Michele Foti; l'1% restante è della Gfm srl di Bulgarograsso, azienda attiva nella compravendita di immobili, che rimanda ancora alla famiglia Foti e all'impresa capogruppo. Le due società sono già attive nel mondo del calcio, gestendo la Inexere Village Bizzarone.

Scorrendo il resto della proprietà: un nono della S3C appartiene a Daniele Brunati, degli Amici di Como e animatore della Città dei balocchi; un altro nono all'imprenditore tessile Alessandro Tessuto; un nono alla Simplylife srl di Fino Mornasco, attiva nel commercio al dettaglio e su internet, e un ulteriore nono appartiene all'Ubv group, società di trasporto merci di proprietà per il 70% di Pietro Porro, 45 anni di Como, amministratore unico - tra l'altro - di un'immobiliare, e per il restante 30% a una fiduciaria, la Comitalia. Ed è proprio il capitolo fiduciarie ad agitare maggiormente i tifosi azzurri.

Chi c'è dietro lo schermo garantito dalle società prestanome? Perché una fetta importante delle azioni è in mano a uomini senza volto? Il riferimento è alla quota del 22,22% della società destinata a rilevare il Calcio Como, di proprietà della Comitalia Compagnia Fiduciaria di Milano. Società partecipata al 50% dalla RP Promotion, nata dalla fusione con la RP Immobiliare, il cui pacchetto azionario è suddiviso tra la stessa Comitalia e un'altra fiduciaria, la Comfid di piazza Mazzini, a Como. Quest'ultima risulta essere anche proprietaria del 10% di Comitalia e a sua volta controllata dalla controllata, cioè sempre Comitalia, dalla RP Promotion e da Roberto Piatti, comasco con casa a Milano.

Infine il 40% della fiduciaria che detiene un ottavo di S3C è in mano a I Mirti srl, di proprietà di Luca e Alessandra Perlo, entrambi di Milano.

Le due fiduciarie, che garantiscono la privacy di alcuni dei finanziatori del Calcio Como, erano finite loro malgrado negli atti d'inchiesta che la direzione antimafia aveva dedicato allo scandalo Perego. Secondo la ricostruzione dei carabinieri dei Ros Salvatore Strangio, condannato in primo grado per associazione mafiosa e accusato di essere stato l'uomo della 'ndrangheta all'interno della Perego Strade, e il boss Cristello, ucciso a Seregno tre anni fa, avrebbero nascosto la propria quota nella società di Cassago Brianza dietro un prestanome a sua volta protetto da una fiduciaria, proprio quella Comitalia che compare nella compagine societaria del Calcio Como. Il tutto, hanno accertato gli inquirenti dell'antimafia, all'insaputa della Comitalia stessa.

Una coincidenza e nulla più, ovviamente, la presenza della società che amministra quote azionarie per conto terzi nella cordata pro-azzurri. Nessun ombra indotta da altre vicende, insomma. Solo il mistero su chi sono i nuovi padroni del Calcio Como che hanno scelto di proteggere la propria privacy dietro lo schermo di una fiduciaria e sul perché abbiano preferito l'anonimato.

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