Brunati: "Nessuna ombra
sui nostri soci"

L'intervista al portavoce della società che ha in animo di ritirare le quote degli azzurri. Che rassicura: "Conosciamo gli imprenditori che sono coperti dalla fiduciaria per questioni di privacy. Sono persone serissime, per cui garantiamo noi"

COMO Daniele Brunati è, in questa prima fase (ma forse anche in quelle successive), il portavoce del gruppo comasco. A lui abbiamo chiesto di spiegare i dubbi legati a questa operazione.

Perché la S3C è composta più da aziende che da persone fisiche?

Perché le aziende hanno più forza delle singole persone. L'appoggio di un'azienda è più affidabile, ogni mossa deve essere sottoscritta da un consiglio di amministrazione. Una persona, invece, può anche andarsene così, dall'oggi al domani...

Tutti parlano di interessi sullo stadio, vista anche la larga derivazione edile della composizione societaria. È nei vostri pensieri?
Al momento no. In futuro chissà. Oggi abbiamo come primo obiettivo la stabilizzazione societaria del Como e il suo rilancio sportivo. Lo stadio è un tema complesso, difficile. Si vedrà. L'unica certezza è che le persone che partecipano si impegnano a metterci dei soldi, e non a speculare. E invece sentiamo troppo scetticismo. Non è bello. 

La fiduciaria Comitalia, che ha diverse quote della S3C, è citata suo malgrado in un'ordinanza legata ad arresti per 'ndrangheta. Anche se la cosa è incidentale e non vi riguarda, non vi crea imbarazzo?
A parte che lo sappiamo solo adesso... Comunque conosciamo gli imprenditori che sono coperti dalla fiduciaria per questioni di privacy. Sono persone serissime, per cui garantiamo noi. Per quanto riguarda la fiduciaria, ce l'ha indicata la Bcc di Cantù.

Prossimi passi?
Il 20 una riunione di tutti i soci per definire l'organico e i compiti. Seguirà una conferenza stampa.

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