Como, primavera in anticipo
Battuto il record di 30 anni fa

Da trent'anni non si registrava un'escursione termica così elevata nel mese di febbraio: 25 gradi di differenza tra l'inizio del mese (con le temperatura massime a meno 3 gradi) e questo fine settimana (la massima ha toccato i 22 gradi a Como nella giornata di sabato, ieri era a quota 18).

COMO Da trent'anni non si registrava un'escursione termica così elevata nel mese di febbraio: 25 gradi di differenza tra l'inizio del mese (con le temperatura massime a meno 3 gradi) e questo fine settimana (la massima ha toccato i 22 gradi a Como nella giornata di sabato, ieri era a quota 18). È stato un weekend quasi da maniche corte, come se fossimo già in primavera. Il motivo, spiegano gli esperti di Meteocomo, è «l'anticiclone delle Azzorre, che continua a influenzare il tempo nella nostra provincia, mentre da metà della settimana entrante diverrà determinante un'area di alta pressione di matrice subtropicale». Ma contribuisce a far salire la colonnina di mercurio anche un vento caldo, il favonio. Risultato: valori di 10-11 gradi più alti rispetto alla media climatica di questo periodo dell'anno. Un febbraio da record, insomma.
«La sensazione di caldo - sottolinea il noto meteorologo Mario Giuliacci sul suo sito web - verrà accentuata dal fatto che il nostro sistema di termoregolazione non è in grado di adeguarsi con la dovuta prontezza a sbalzi termici così eccezionali». E i medici comaschi, a questo proposito, mettono tutti in guardia, sottolineando i rischi per la salute. «Di certo questa escursione termica marcata non fa bene al fisico, è una situazione anomala e può creare problemi soprattutto ai malati cronici, cardiopatici in primis, e ai bambini - rimarca il presidente dell'Ordine dei medici Gianluigi Spata - L'organismo ne risente, soprattutto se non si sceglie un abbigliamento adeguato e si suda molto. Invito quindi tutti a vestirsi in modo "intelligente". In queste condizioni climatiche - prosegue Spata - il rischio di ammalarsi aumenta, mi riferisco soprattutto  forme che colpiscono le alte vie respiratorie. Negli ultimi giorni la richiesta di visite è alta.

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