L'arresto di don Mangiacasale
blocca il trasloco dell'Archivio

Erano in corso contatti in curia per la sede del Cardinal Ferrari di Como. L'ente di via Briantea ha lo sfratto dall'89, paga 200mila euro all'anno

COMO Il trasloco dell'Archivio di Stato, destinato a risolvere l'annosa questione dello sfratto del 1989 con conseguente pagamento di 200mila euro l'anno di indennità di occupazione alla Società Villa Sampi del Gruppo Sampietro, si è arenato dopo l'arresto dell'economo della curia, don Marco Mangiacasale, che si occupava della trattativa.
A rivelarlo è il senatore Alessio Butti: «Una soluzione alla questione era stata trovata in seguito a molteplici contatti a Roma e a visite a Como di funzionari ministeriali alla ricerca di 3.500 metri quadrati pubblici. Ed era l'utilizzo del centro pastorale Cardinal Ferrari». Ma il contatto, al momento, si è interrotto per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto don Marco.
«Non è vero che a Como non è stato fatto niente per razionalizzare gli immobili della pubblica amministrazione e per tagliare la spesa»: lo dice ancora il senatore Pdl Alessio Butti.
Ricorda, innanzitutto, che la caserma Venini, abbandonate le funzioni di distretto militare, è diventata sede del comando provinciale carabinieri. «Un investimento da otto milioni di euro ha consentito il riutilizzo di uno stabile di proprietà demaniale - ricorda il senatore - e anche l'ex polveriera di Albate, ceduta al Comune, è riutilizzata a scopi sociali, dal Dipartimento di salute mentale dell'Azienda Ospedaliera Sant'Anna. Sono tutti interventi sui quali ho lavorato, intessendo rapporti tra Como e Roma».
«D'ora in avanti, l'ente locale dovrà essere più attento a certe operazioni di svendita del patrimonio pubblico statale - sostiene Chiara Braga, deputata comasca Pd - Si sono rivelate fallimentari e non hanno giovato alla città e ai cittadini: penso al palazzo dell'ex Intendenza di Finanza, in via Diaz». Il governo programma la razionalizzazione delle sedi.
«Aspettiamo le indicazioni concrete - afferma - Il piano può essere positivo se utilizza strutture già esistenti, accorpando uffici e mantenendo le funzioni di servizio ai cittadini. L'impressione è che in città, gli uffici pubblici siano sparsi un po' a caso, con spese anche per l'ordinaria manutenzione».

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