Primo giorno di scuola
Tra debiti e problemi

Primo giorno di scuola: festa di inaugurazione, ma sulle casse degli istituti pesano solo a Como 12 milioni di euro.
Simbolicamente per i 66mila studenti della provincia (oltre ai 16mila degli istituti paritari) la prima ora di lezione era alla Magistri Cumacini insieme a tutte le autorità scolastiche.

COMO Primo giorno di scuola: festa di inaugurazione, ma sulle casse degli istituti pesano solo a Como 12 milioni di euro.
Simbolicamente per i 66mila studenti della provincia (oltre ai 16mila degli istituti paritari) la prima ora di lezione era alla Magistri Cumacini insieme a tutte le autorità scolastiche. Ma anche un istituto virtuoso come la Magistri ha una spada di Damocle sulla testa. Per la precisione 372mila euro.
In credito con lo Stato
Il direttore amministrativo Gerardo Iannone spiega perché: «Sul nostro bilancio pesano i fondi che lo Stato non ci eroga. È un debito costante, ci teniamo questo buco con un bilancio virtuale. Che però ci limita. Ma se lo Stato dovesse radiare queste quote noi saremmo in rosso».
In rosso se lo stato non paga. È peggio all'istituto Pessina, con un buco di 477mila euro e un esposto anonimo alla Corte dei conti. Così si legge nelle carte dell'esposto: «Sottolineiamo la pesante eredità lasciata dal dirigente Giuseppe Palmucci. 123mila euro di debiti verso il personale». Un conto che non si può pagare senza che si sblocchino le risorse statali. Non è sorpreso il dirigente amministrativo del Pessina, Antonio Scuzzillo: «No, no: sono 128mila euro. Sono i debiti verso il personale, sia docente che ata, me compreso. Con 70mila euro verso gli enti previdenziali. È la verità. A Como il buco ammonta a 12 milioni, anche se il conto è un po' datato la nostra situazione non è migliorata».
Qualche spicciolo le scuole sono riuscite a risparmiarlo o a trovare coperture, ma il saldo resta critico, ancora il dirigente: «Noi paghiamo il prezzo più salato perché siamo un istituto professionale. Tutte le scuole infatti lamentano le mancate retribuzioni ai supplenti e la mancata assegnazione per gli esami di stato. Su noi pesa anche il mancato reintegro dei fondi per esperti esterni».

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