Turra esce allo scoperto
«Palazzetto da rivedere»

La società punta l'indice contro Cinelandia: quasi certa una richiesta di proroga. Sul giornale in edicola, tutti gli approfondimenti

CANTU' Mesi di inscalfibile silenzio. E adesso Turra, la società bresciana che sta costruendo e poi gestirà per 30 anni il palazzetto, finalmente parla.
Interviene in una fase di stallo per il cantiere. Ma ciò che dice non è per niente confortante; da una parte evidenzia la gravità delle conseguenze sul project financing della decisione di Cinelandia spa di rescindere il contratto, dall'altra rimarca che non ci sono tempi certi per la risoluzione degli intoppi tecnici che bloccano i lavori. Dichiarazioni che avallano i dubbi circa la possibilità di terminare il palasport entro i termini della convenzione stipulata col Comune, il 24 maggio 2013. Benché manchi l'ufficialità, la richiesta di una proroga appare ormai certa.
I ritardi sarebbero dovuti alla decisione di Paolo Petazzi, numero uno di Cinelandia, di esercitare il diritto di abbandonare il progetto Portandosi via, di fatto, il soggetto che da solo avrebbe coperto il 25% degli spazi commerciali, ovvero un nuovo multisala.
«Registrando con rammarico il ritiro di Cinelandia - scrive in una nota Turra - ci siamo necessariamente rivolti al Comune. In particolare abbiamo chiesto all'Amministrazione di fare chiarezza a proposito delle dichiarazioni di Cinelandia relative all'impossibilità da parte di Turra Palasport di coinvolgere nella gestione della multisala operatori diversi dalla stessa Cinelandia. Se così fosse, tutto il progetto dell'intervento, nostro malgrado ovviamente, dovrebbe essere rivisto».

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