Como, negli accessori
la seta serve su misura

Cambiano i rapporti per i grandi gruppi della filiera con le griffe. Meno licenze, più forniture in esclusiva

COMO Il cliente va servito "su misura", e così cambia la seta.

Meno licenze e più forniture in esclusiva: così sono cambiati i rapporti con le griffe nel mondo dell'accessorio, allettante mercato per i grandi gruppi della filiera serica. La sfida strategica è di ampliare alleanze e collaborazioni a 360 gradi, sviluppando in stretta sintonia con i brand progetti di total look. Se da un lato permane la dipendenza dalle produzioni delle grandi maison su cui la competizione è spietata, dall'altro si cerca di rafforzare il fatturato con etichette di proprietà.

Questo il quadro emerso dalle testimonianze dei big player comaschi dopo la presentazione dei campionari per l'autunno inverno 2013-14. Si raccontano Canepa, Ratti e Mantero. «Non c'è più la corsa ad accaparrarsi il maggior numero di licenze - conferma Dario Pullici del gruppo Canepa - Una decina d'anni fa, se non avevi un portfolio nutrito di griffe, non riuscivi a vendere perché  il consumatore era attratto solo dal brand. Adesso valuta la qualità e la creatività di un prodotto, indipendentemente dal nome famoso».

È con una prova di forza che la Ratti ha affrontato il cambiamento strutturale del mercato, focalizzandosi su partnership sempre più sinergiche.  Di tutte le licenze che un tempo arricchivano l'offerta, sono rimaste in vita quelle storiche come Valentino, Leonard Donna e Ungaro.

«Primo passo è stata un'azione di scouting - spiega Mario Ratti, responsabile polo uomo e accessori - volta a selezionare una rosa di clienti top (la lista da 200, oggi ha raggiunto quota 12), i migliori al mondo». Rigidi i criteri di selezione: continuità di fornitura, solidità finanziaria e ritorno d'immagine. In meno di cinque anni, la divisione uomo è riuscita a raddoppiare il fatturato, da 9 a 16 milioni di euro.  Nell'ultimo biennio il balzo è stato a doppia cifra, e il 2013 è partito bene.

Altre le priorità di Mantero, che ha appena completato un processo di riposizionamento, coinciso con la nomina di Franco Mantero alla guida. Credo: fare il mestiere che si conosce. «Prima di ampliare gli orizzonti, ci siamo imposti di recuperare posizioni nei mercati, Italia e Francia, e nei settori, tessuto per abbigliamento e accessori, in cui abbiamo sempre primeggiato».

Mantero ha reiventato i prodotti grazie al rinnovamento e potenziamento dell'ufficio stile: oggi conta 90 persone, tutte molto giovani.

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