Ratti, cresce il fatturato
L'ostacolo è la burocrazia

L'azienda tessile di Guanzate conferma di non temere la crisi e investe. Anche se poi - spiega l'ad Tamborini - anche intervenire su un capannone è difficile

GUANZATE Un 2012 che si chiude con un netto più, un 2013 che si apre in modo positivo anche se soprattutto nei primi due mesi.

Ieri il cda della Ratti ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato 2012. Con risultati posiviti, appunto, visto che il fatturato sale da 90,7 a 103,4 milioni di euro.

Sergio Tamborini, l'amministratore delegato del gruppo Marzotto conferma un passo più positivo del tessile, rispetto ad altri settori, ma non nasconde i problemi. E non si parla della crisi, bensì della burocrazia. Che a volte rende difficile, se non impossibile investire. Anche solo alzare il tetto di un capannone, con le normative, diventa una missione impossibile.


Nell'analisi dei tipi di prodotti, spicca come crescita più marcata il settore uomo, che registra una variazione del 22%. Ma la regina resta la moda donna: il 2012 si è chiuso con un fatturato di 51 milioni di euro, contro i 45 dell'anno precedente. Un'azienda che punta sempre più verso il mondo: si parte dall'Europa, però l'attenzione va a ogni continente, con una crescita costante.

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