Ci si confessa di più
«Merito del nuovo Papa»

I fedeli erano affezionati a Benedetto XVI ma chi si era un po' perso per strada ha trovato conforto nel cambiamento

COMO «Papa Francesco è una ventata di primavera, un regalo dello Spirito Santo, un modo di ricordare che la chiesa è moderna nonostante i suoi duemila anni perché non la fa l'uomo, ma Dio e Dio è sempre attuale».
Risultato. Papa Francesco ha riportato in chiesa anche chi si era perso per strada. Le confessioni, a Pasqua, sono sempre affollatissime, ma quest'anno si è confessato anche chi non lo faceva da tempo. Uno dei confessori del Duomo, ha maturato questa convinzione anche parlando con altri sacerdoti.
Tutto però è partito da Papa Benedetto XVI, «che chi frequenta il duomo seguiva molto».
«I fedeli erano molto preparati sulle sue parole - dice il sacerdote - i suoi messaggi sulla fede, il linguaggio molto pratico del farsi illuminare dalla fede e di avere speranza. Per questo le sue dimissioni hanno fatto riflettere molte persone. Un Papa così poco vicino al potere che pensa prima di tutto al bene della chiesa ha colpito». Papa Ratizinger «aveva molto ragione, avvertiva una chiesa sana, un popolo cristiano vivo ed è sempre stato un pastore e un maestro».

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