«Lungolago, la palizzata
deve levarla Sacaim»

«Sacaim deve togliere la palizzata che deturpa il lungolago a proprie spese. Lo dice la legge». Così dice Bocchietti, presidente di Confedilizia

COMO «Sacaim deve togliere la palizzata che deturpa il lungolago a proprie spese. Lo dice la legge». All'indomani della volontà di Palazzo Cernezzi e azienda di sostituire l'attuale copertura del cantieri per le paratie con una barriera trasparente per restituire, almeno fino all'autunno prossimo, la vista del lago a comaschi e turisti, anche Claudio Bocchietti, avvocato e presidente di Confedilizia, appoggia il pensiero e la posizione dell'imprenditore edile, Angelo Majocchi, titolare dell'impresa Nessi&Majocchi di Como.
«Non è corretto che l'azienda di Mestre, dopo aver deturpato con una barriera inadatta uno dei punti più pregevoli, per valenza paesaggistica e rilevanza turistica, del lungolago, pretenda ora che il Comune ne paghi la rimozione e la sostituzione» spiega l'avvocato Bocchietti. Il quale, a sostegno della sua posizione, cita la legge.
«Gli articoli 1175 e 1176 del Codice civile sottolineano chiaramente che chiunque porti avanti dei lavori ha l'obbligo di attenersi ai criteri di buona fede e correttezza, cercando, in ogni modo, di non ledere all'immagine del luogo in cui si trova a operare. Per questo - precisa ancora - non sono condivisibili le pretese dell'azienda, tenuto conto che, già per cinque estati, è stata rovinata l'immagine di Como» e della sua più importante ricchezza turistica, ovvero il lago.
Ma il legale va oltre: «Non è neppure condivisibile che Sacaim dica che una palizzata coprente impedisca agli operai di distrarsi. Se un cantiere è a norma - sottolinea ancora Bocchietti - non c'è motivo di celarlo alla vista dei passanti».

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