Parcheggio dell'ospedale
Lucini: «Situazione assurda»

Il sindaco di Como e i consiglieri regionali chiedono una modifica dell'accordo che assegna al Comune di San Fermo tutti gli introiti del posteggio

COMO/SAN FERMO Il sindaco Mario Lucini e i consiglieri regionali salgono sulle barricate e chiedono una modifica all'accordo del 2003 che consente al Comune di San Fermo di incassare i proventi dell'autosilo al servizio del nuovo Sant'Anna. Il maxi parcheggio frutta al piccolo paese in cui sorge l'ospedale quasi 900mila euro l'anno (890.193 euro nel 2012). All'azienda ospedaliera nemmeno un euro.


Tutto regolare, formalmente, visto che l'accordo di programma per la realizzazione del Sant'Anna bis (firmato il 13 dicembre 2003 da Provincia, Regione, Sant'Anna e dai sindaci di Como, San Fermo e Montano Lucino) recita: «I parcheggi al servizio della struttura sanitaria saranno concessi in gestione al Comune di San Fermo». E lo stesso accordo prevede, tra l'altro, molti altri vantaggi per il paese alle porte di Como: 9 milioni e mezzo di euro per la completa riqualificazione di via Ravona e via Peneporto (su quest'ultima opera c'è una vertenza in corso con la Provincia), per nuovi incroci, collegamenti ciclo-pedonali, posteggi e altro ancora. E ancora: fabbricati, terreni, oltre alla possibilità per i cittadini di iscrivere i figli negli asili nido di Como senza oneri per il Comune di San Fermo.

Lucini si sta già muovendo per cercare di modificare una situazione che definisce «assurda». «Intendo chiedere agli uffici legali e alla segreteria - spiega - come si può rivedere quell'accordo». Il primo passo da compiere dovrebbe essere la convocazione del collegio di vigilanza (il tavolo che riunisce tutti gli enti sottoscrittori) e l'ipotesi percorribile sembra essere quella di una gestione dell'autosilo affidata al Sant'Anna, poi l'azienda ospedaliera darebbe una parte degli incassi a San Fermo. Questa situazione grida vendetta, è ridicola - ha dice Lucini -. Credo che fossero molto distratti, per usare un eufemismo, tutti coloro che siglarono la famosa intesa del 2003. Continuiamo a pagare prebende a San Fermo, così stanno lastricando d'oro le loro strade. Abbiamo addirittura un nostro impiegato dell'Anagrafe che lavora per San Fermo, perché anche questo era previsto. La verità - prosegue - è che pur di ottenere l'ok di San Fermo alla collocazione dell'ospedale sul suo territorio, gli enti accettarono tutte le richieste del Comune, senza battere ciglio».

Tutti gli utenti del Sant'Anna pagano per la sosta in autosilo - e le tariffe non sono basse - ma quei soldi non vanno a finanziare le attività sanitarie del Sant'Anna, bensì finiscono nelle casse del Comune di San Fermo. «Per quell'accordo ci sono delle precise responsabilità - commenta il consigliere regionale <+nero>Luca Gaffuri<+tondo> (Pd) -. La giunta Bruni aveva ceduto su tutto, non solo sul parcheggio. San Fermo è diventato il Comune con gli arredi più belli della provincia e ha persino un dipendente del Comune di Como che lavora gratis all'anagrafe. Almeno una parte degli incassi dell'autosilo deve andare a vantaggio di tutta la comunità e non solo di San Fermo. Non sarà semplice, ma proveremo a modificare l'intesa del 2003. E magari San Fermo potrebbe finanziare i lavori per la tanto attesa tettoia tra l'autosilo e l'ingresso dell'ospedale, visto che gode di introiti molto significativi».

La protesta è bipartisan, lo dimostrano le parole del consigliere regionale Alessandro Fermi (Pdl): «Da ex sindaco dico che il primo cittadino di San Fermo all'epoca è stato bravissimo, ma spero che oggi siano disponibili a una revisione. Una richiesta in questo senso è legittima, io la valuterei, magari mi accontenterei di una cifra come 500mila euro, comunque altissima. Ovviamente a condizione che le altre risorse siano destinate a progetti di carattere sociale e sanitario, per la comunità». Sul sito web de La Provincia e su Facebook fioccano i commenti dei lettori. Unanime la richiesta di un cambiamento di rotta.

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