Tangenziale, la Regione
affossa il secondo lotto

Nel parere inviato a Roma chiede: «differire l’approvazione»
Poi si studierà un nuovo tracciato o la galleria dimezzata

Non ci sono speranze per il secondo lotto della tangenziale, almeno non per quello messo nero su bianco sul progetto definitivo che andrà questa mattina sul tavolo della conferenza dei servizi che, in sintesi, chiude la fase locale dell’iter dell’opera.
E in pratica la Regione chiede lo stralcio del secondo lotto della tangenziale di Como (dalla Canturina ad Albese con Cassano, non finanziato) dal sistema Pedemontana in quanto troppo caro e in attesa di elaborare un’alternativa. È tutto nero su bianco alle pagine 34-35 della delibera approvata dalla giunta del Pirellone mercoledì mattina, cioé il parere sul progetto definitivo da trasmettere al Governo che dovrà dare il via libera.
Se per il secondo lotto della tangenziale di Varese, anch’esso non finanziato, «la Regione lo approva secondo la configurazione proposta e le prescrizioni del seguente parere» (segue poi la spiegazione di come coordinarlo temporalmente con la prosecuzione dell’asse viario in territorio elvetico), il parere sul secondo lotto di Como è ben diverso. «Viene rilevata la complessità realizzativa del secondo lotto della tangenziale di Como - si legge - emersa con la progettazione definitiva cui si associa un elevato costo realizzativo che si incrementa di molto rispetto alle stime del progetto preliminare (da 477 a 859 milioni di euro, ndr). Si valuta altresì che, sulla scorta di quanto indicato negli elaborati progettuali, permangono elevati rischi di imprevisti idrogeologici, in fase realizzativa, derivanti dalla situazione del regime idrogeologico sotterraneo tali da poter causare aumenti del tempo di realizzazione e ulteriori aumenti di costo». Poi l’ipotesi di come intervenire: «Si rileva la necessità di studiare un differente tracciato o una diversa fasizzazione realizzativa (che contempli la costruzione di una sola prima galleria ad una corsia per senso di marcia o altra soluzione funzionalmente adeguata) che, pur collegando il primo lotto della tangenziale di Como alla ex SS 342 (ad est di Como), sia meno impegnativo dal punto di vista tecnico, meno soggetto a rischio di imprevisti idrogeologici e quindi meno oneroso dal punto di vista finanziario».
L’ultima parte è, di fatto, il de profundis per il lotto senza nemmeno aspettare la, seppur prevedibile, risposta del Governo. «Si ritiene perciò - prosegue la delibera - opportuno differire l’approvazione del lotto 2 della tangenziale di Como prescrivendo al soggetto attuatore lo studio di una soluzione alternativa che, integrandosi con gli studi in corso per la realizzazione regionale Varese-Como-Lecco (per il momento c’è solo uno studio di fattibilità, ndr) permetta di perseguire una soluzione parimenti efficace dal punto di vista delle necessità infrastrutturali e contestualmente riconduca il valore economico dell’opera entro limiti maggiormente congrui».
Questa mattina a Milano la conferenza dei servizi, poi il verdetto del Cipe di luglio. Che, per il secondo lotto, a questo punto è scontato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA