L'incendio all'inceneritore
Spunta l'ipotesi "mozzicone"

Escluso il dolo, i tecnici stanno studiando altre possibili cause di innesco. Dalla dinamica del rogo c'è chi pensa possa essere stata una sigaretta a innescare le fiamme

Potrebbe essere stata una sigaretta a causare il furioso rogo all’inceneritore di Acsm/Agam. Nessuna certezza, ma l’ipotesi del mozzicone si sta facendo largo negli ultimi giorni. Esclusa infatti, ormai al novanta percento, l’ipotesi del dolo, i tecnici dell’Asl, i vigili del fuoco e gli uomini della questura stanno cercando di comprendere cosa possa aver causato il divampare violento delle fiamme che, nel pomeriggio di sabato 25 luglio, ha allarmato la città e decine di comuni del circondario a causa della densa colonna di fumo nero che si è alzata ben visibile.
Incrociando una serie di elementi, i tecnici hanno ipotizzato che l’incendio a La Guzza possa essere stato scatenato dal classico mozzicone di sigaretta. Innanzitutto: secondo gli esperti l’esplosione delle fiamme con quella violenza è giustificato solo da un gesto doloso, e quindi dall’utilizzo di un accelerante (alcol, benzina o altro), caso scartato però dagli accertamenti della polizia sulle riprese delle telecamere puntate all’interno dell’inceneritore, oppure un lungo tempo di incubazione. In sostanza il fuoco ha covato a lungo fino a quando, complice magari un soffio di vento, è divampato con violenza. Inoltre il punto di origine sarebbe circoscritto e non esteso, fatto questo compatibile con il classico mozzicone.

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