Due mozioni di sfiducia,
ma non quella al sindaco

Stasera consiglio straordinario sul lago oscurato. A vuoto la proposta di Paco e quella di dimissioni in massa

Sfiducia nei confronti di Caradonna, non del sindaco. Le due mozioni dell’opposizione che verranno discusse questa sera a Palazzo Cernezzi, durante il consiglio comunale straordinario dedicato al caso paratie, chiedono di «censurare» Bruni ma non di sfiduciarlo. La proposta di Bruno Magatti (Paco), che mercoledì scorso aveva lanciato l’idea della mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino, per ora non è stata sottoscritta dagli altri gruppi di minoranza. E così nel mirino finirà, formalmente, solo l’assessore Fulvio Caradonna: «Il voto è palese e servono 21 consiglieri favorevoli per far passare la sfiducia al sindaco – ha commentato ieri il capogruppo del Pd Luca Gaffuri – La mozione si presenta solo se ci sono i numeri». E i conti, evidentemente, per ora non tornano. Lo dimostra anche il mancato accordo sull’ipotesi di dimissioni di massa di 21 consiglieri, presa in considerazione nelle ultime ore come modo per far decadere automaticamente la giunta prima del consiglio di questa sera. Una possibilità che, in realtà, si è spenta sul nascere, poco dopo le prime telefonate fatte dagli esponenti dell’opposizione per “sondare” il campo avversario. Qualche consigliere di maggioranza si era detto pronto a dimettersi e a portare la città alle urne, altri avevano accettato un confronto (un incontro ad hoc era previsto ieri sera), ma la quota minima delle 21 firme non è stata raggiunta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA