Muro, Bruni resta in sella: lo salva parte dell'opposizione

Polemica all'interno della minoranza: nel mirino sia il capogruppo di Paco Bruno Magatti si ail consigliere del Pd Marcello Iantorno. I numeri avrebbero consentito di far decadere il primo cittadino

COMO - È polemica all’interno della minoranza del Comune di Como e, nel mirino, è finito in primis il capogruppo di Paco Bruno Magatti, che si è dichiarato contrario alle dimissioni di massa che avrebbero (bastavano 20 consiglieri comunali, 5 di maggioranza) fatto decadere il sindaco Stefano Bruni in seguito alla vicenda del "muro" E da più parti confermano che i numeri ci sarebbero stati se in due della minoranza (Magatti e Marcello Iantorno del Pd), anche se c’è chi sostiene tre, non si fossero tirati indietro.
Furente Alessandro Rapinese (Area 2010, nel tondo): «Visto che il sindaco non ha nessuna intenzione di dimettersi è sicuramente il caso di valutare strade alternative per scollarlo da quella poltrona. L’unica, vista l’impraticabilità della mozione di sfiducia è quella delle dimissioni di massa, che consentirebbe ai consiglieri di maggioranza una assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini, ma li riparerebbe da ripercussioni politiche». Su Magatti è durissimo: «Paco a questo punto sta per "Patto per addormentare Como". Non mi risulta che in 20 anni abbia concluso molto e sono certo che in futuro non ci sarà più. Per quanto mi riguarda auspico opposizione dura e pura.

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