Due settimane di tempo
per il progetto abbatti-muro

Vertice tra tecnici in Regione per i dettagli dei lavori destinati a eliminare la muraglia sul Lungolago. E intanto è ancora giallo sulle quote del cantiere.

Due settimane di tempo per presentare tavole e dettagli dell’addio al muraglione costruito sul Lungolago. È questo il tempo a disposizione del Comune di Como per decidere la via d’uscita al pasticcio del muro stabilito a Milano, nel corso del vertice convocato in Regione Lombardia e che ha visto attorno al tavolo tecnici comunali, provinciali e regionali.
Ancora non è stato quantificato esattamente il costo per l’abbattimento del muro e la variazione del progetto che, nonostante quasi nessuno lo avesse capito (i disegni presentati dicono altro), prevede comunque una serie di muri, o meglio chiamati "paratie fisse". La cifra stimata nei giorni scorsi era di un milione e mezzo di euro (il semplice abbattimento dovrebbe costare qualche decina di migliaia di euro).
«Per la definizione delle modifiche progettuali - ha spiegato il sindaco Stefano Bruni, al termine dell'incontro - dobbiamo aspettare la conclusione del lavoro dei tecnici. Fino ad allora ritengo, pertanto, più opportuno soprassedere».
Resta ancora irrisolto il «giallo» delle quote. L’amministrazione provinciale lo scorso 28 settembre ha chiesto al Comune di Como «un procedimento di verifica teso ad accertare la conformità delle opere in fase di realizzazione rispetto alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate». Di fatto il dirigente di Villa Saporiti, Giuseppe Cosenza, ha chiesto al Comune di verificare le altezze e le quote del cantiere delle paratie rispetto al progetto autorizzato. Questo per chiarire se ci sono o meno errori. La questione quote era emerso anche a Palazzo Cernezzi, dove circa quindici giorni fa il presidente della commissione Urbanistica Mario Lucini aveva chiesto al presidente del consiglio Mario Pastore di farle riverificare poiché, secondo lui, ci sarebbero delle anomalie riconducibili al progetto originario.

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