Il Como è tutto sbagliato
Difesa lacunosa e attacco muto

Buio pesto sugli azzurri. Nebbia fitta su una squadra che ha perso anche il suo carattere oltre che una delle sue poche certezze, quella di una difesa difficile da perforare. Da Foligno il Como torna a casa abbacchiato come forse mai in questa stagione. Che altre delusioni ha riservato, più per occasioni perse che per prestazioni totalmente negative. Ieri no

FOLIGNO - COMO: 3 - 0

Marcatori: Turchi al 41’ pt e al 6’ st, Giacomelli al 23’ st.
FOLIGNO (4-3-3): Tomassini, Puricelli, Gregori, Guastalvino, Lispi, Sciaudone (dal 33’ st Gallozzi), Borgese, Castellazzi, Giacomelli, Turchi (dal 27’ st Da Dalt), Cavagna (dal 40’ st Calderini). In panchina: Rossini, Nori, Cavitolo, Virdis. All. Fusi.
COMO (4-3-3): Malatesta, Adobati, Brioschi, Preite, Franco, Brevi, Ardito, Salvi, Cozzolino (dal 22’ st Bretti), Guazzo, Terraneo (dal 9’ st Bruno). In panchina: Zappino, Rudi, Mbida, Riva, Porro. All. Brevi-Strano.

Arbitro: Pagano di Torre Annunziata.
Note: spettatori 1000 circa. Ammonito Turchi, Sciaudone, Franco, Brioschi. Angoli 6 a 5 per il Foligno.

FOLIGNO - Buio pesto sul Como. Nebbia fitta su una squadra che ieri ha perso anche il suo carattere oltre che una delle sue poche certezze, quella di una difesa difficile da perforare. Da Foligno il Como torna a casa abbacchiato come forse mai in questa stagione. Che altre delusioni ha riservato, più per occasioni perse che per prestazioni totalmente negative. Ieri no. Ieri sono state le facce e i commenti dei giocatori stessi, oltre che di Oscar Brevi, a fine gara, a dare la misura della giornata nerissima. Tutto sbagliato, tutto anche un po’ incomprensibile, anche per chi era in campo, non solo per chi ha visto le cose dal di fuori.

Il Foligno è una buona squadra, che sa muoversi discretamente sul campo, ma tutto sommato niente di più. Almeno per quello che si è visto ieri. E questo accentua e aggrava ancora di più il fastidio. Fastidio per aver visto un Como che, oltre ai soliti problemi in fase realizzativi - ormai non vale quasi più nemmeno la pena di parlare del problema del gol, visto che tanto in porta si continua a non tirare mai - ieri ha evidenziato altre lacune pericolose. In difesa, come detto. Senza mezzi termini lo hanno ammesso anche i due uomini più rappresentativi del reparto. «Tre gol su tre nostre c…ate». Verissimo. Senza girarci troppo intorno. E poi, altro campanello di allarme, sono stati meno efficaci e presenti del solito anche gli uomini del centrocampo, abitualmente una delle certezze più solide di questo Como. Insomma. l’effetto cambio in panchina ieri non si è visto proprio. Anzi.

Ma siccome i processi ora servono a poco, se non a inasprire ancora di più la situazione, sarà meglio riconcentrarsi su tutto. Anche perché tanto sinché non arriva il mercato - e di tempo ne manca ancora parecchio - la squadra che deve andare in campo è questa. Che comunque mediamente non è e non può essere quella di ieri.
Che tra l’altro, se vogliamo, nel primo tempo non è stata poi così disastrosa. Partita bruttina, niente di che, però grossi rischi il Como tutto sommato non ne ha corsi. La difesa se la cava discretamente, Malatesta fa un paio di interventi tranquilli. Da parte comasca si avanza un po’ meno, giusto un paio di conclusioni fuori misura di Franco e di Cozzolino. La svolta arriva a cinque minuti dall’intervallo, quando il Como prende il primo gol. La difesa è posizionata male, complice anche un momento di inferiorità numerica per l’assenza dal campo di Ardito intento a farsi medicare un leggero infortunio, Cavagna fa partire un cross dal lato destro dello schieramento comasco, Turchi salta bene di testa, ma è anche assolutamente libero di farlo.

Sia come sia, è gol. Che poco prima dell’intervallo significa una mazzata pesante. Anche perché il Como visto fino a quel punto non dava l’impressione di poter pareggiare facilmente.
Ma in ogni caso, vista la ripresa, la situazione avrebbe comunque preso questa piega. Perché il secondo gol è ancora una stupidata difensiva del Como. E a prima vista pure grossa. Sono passati sei minuti dalla ripresa del gioco quando il Foligno scende sulla destra, complice forse un intervento mancato da Salvi, la palla messa verso il centro passa tra Cavagna e Brioschi, uno non ci arriva ma l’altro non la ferma. E neppure Adobati ferma Turchi, che arriva, raccoglie e segna. Due a zero, tra l’inconsistenza generale del Como. Che perde se possibile ancora più fiducia in se stesso. Cozzolino prova a tirare su passaggio di Guazzo, e tutto finisce lì. Brevi intanto prova a cambiare, dentro Bruno e Bretti, ma sono soluzioni che non portano a nulla. E nel vano tentativo di rialzare almeno un po’ la testa, reso ancora più difficoltoso dal fatto di arrivare più o meno sempre secondi sul pallone rispetto agli avversari, altro non si fa che agevolare la rete del tre a zero definitivo del Foligno.

Palla che arriva lunga dal centrocampo, Giacomelli si infila tranquillo dalla trequarti in giù senza trovare l’opposizione di nessuno. Malatesta tenta l’uscita, ma non riesce a evitare il gol. Mancano ancora più di venti minuti, ma l’unica cosa che concretamente accade è il quarto gol del Foligno evitato per caso, per uno sbaglio di mira di Cavagna, ancora libero di fare più o meno quello che vuole. E’ una mazzata pesante, per un Como che ieri non è stato neppure il solito Como, soprattutto per combattività. E qui se si perde anche quella…

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