C’è anche il trio di Ghielmetti
per un Giusto tra le Nazioni

Live il 2 gennaio al Palacongressi di Lugano per ricordare Raoul Wallenberg, l’uomo “che salvò centomila ebrei”

Anche il cantautore comasco Luca Ghielmetti tra i protagonisti del primo concerto del 2014, al Palazzo dei Congressi di Lugano, giovedì 2 gennaio.

Si intitola “The Lost European Raoul Wallenberg” ed è un’occasione speciale per rendere omaggio a una figura ancora non abbastanza conosciuta: eppure, questo diplomatico svedese è stato proclamato “Giusto tra le Nazioni” per avere contribuito a salvare centinaia di migliaia di ebrei dalla follia nazista.

Il suo nome è il primo della lista conservata nel cortile della sinagoga di Budapest. Nel 2012 si è celebrato il centenario della sua nascita, a Kappsta nel 1912. Wallenberg era un aristocratico, inviato in Ungheria come diplomatico durante la Seconda guerra mondiale. Iniziò prestissimo a occuparsi della condizione degli ebrei in una nazione occupata dalla Germania di Hitler. Fece passare innumerevoli persone per compatriote con i cosiddetti “passaporti Wallenberg”, con tanto di bandiera svedese e corona della regina: chi ne possedeva uno era sicuro di non essere deportato in campo di concentramento.

Ma l’azione di questo uomo straordinario non si limitò alla produzione di preziosi documenti: riuscì anche a istituire una “safety zone” per ospitare più di trentamila persone e, inoltre, finanziò ospedali, cucine da campo, orfanotrofi e scuole per i bambini ebrei.

“Raoul Wallenberg, l’uomo che salvò 100.000 ebrei” è il titolo del libro di Domenico Vecchioni che fu tra i primi a ricostruire la vicenda. Il riferimento è alla sua ultima azione: sventò il piano nazista che prevedeva di fare esplodere i due ghetti di Budapest, salvando la vita alle centomila persone che vi vivevano. Imprigionato dai sovietici nel 1945 per motivi mai chiariti, Wallenberg è sparito nel nulla, ma il ricordo di quest’uomo straordinario, che rivaleggia con Schindler e come il nostro Perlasca quanto a eroismo, non si è, fortunatamente perduta.

Il concerto del 2, patrocinato dalle ambasciate di Svezia e Ungheria e dalla Città di Lugano, vedrà sul palco Luca Ghielmetti in trio con il chitarrista Beppe Pini e il fisarmonicista Franco Piccolo. Con questa stessa formazione il cantautore ha realizzato “Gigi Meroni”, il brano pubblicato poco prima di Natale nel libro “Una vita a tutto campo” dedicato al compianto calciatore lariano. Gli altri protagonisti dell’evento sono la giovanissima, ma già affermata arpista svizzera Elisa Netzer che proprio quest’anno ha debuttato come solista all’Hermitage Theatre di San Pietroburgo.

Poi una folta rappresentanza di artisti ungheresi: Margit G. Fodor, giovane soprano che da pochi mesi frequenta il Conservatorio di Lugano, la pianista Katalin Falvai e i due fratelli Sandor e Ádám Javorkai, rispettivamente violinista e violoncellista, un duo consolidato che suona due Stradivari.

Il programma è molto vario, spazia da Chopin a Carlos Salzedo passando per Brahms, Rossini, Grieg, Sarasate, Donizetti e, naturalmente, Luca Ghielmeti che ha scritto una canzone per Wallenberg, “Grazie Raoul”.

Alessio Brunialti

© RIPRODUZIONE RISERVATA