Svelati i tesori del liceo classico
Mille “In giro (per) il Volta”

Ha fatto centro l’iniziativa promossa dai docenti della scuola. I ragazzi hanno guidato il pubblico a scoprire i cimeli nascosti

Un migliaio di comaschi alla scoperta dei tesori del Volta: è stata un successo la visita speciale “In giro (per) il Volta” che ha aperto le porte del liceo classico con gli studenti come guide d’eccezione.

L’iniziativa promossa dal liceo con patrocinio dei Musei civici e del Comune ha offerto a tutti i visitatori la possibilità di scoprire un patrimonio che appartiene a tutta la città e che ha bisogno di essere tutelato. Come l’aula Benzi dove ieri per l’occasione gli studenti hanno allestito un’esposizione di libri. Con alcuni testi restaurati anche con la collaborazione proprio di alunni.

Ma non solo perché per la prima volta sono stati esposti reperti della sezione naturalistica recuperati anche grazie all’aiuto degli alunni dal magazzino.

Come collezioni di insetti, ma anche animali di ogni tipo dal coccodrillo al vitello a due teste, famoso come una leggenda tra gli studenti del Volta. La visita dettagliata e appassionante parte dalla facciata del liceo con le sue colonne, al cortile interno, affreschi nella aule per passare poi all’“aula dei premi” e al museo di fisica. Con una tappa a Porta Pretoria. «Sono tutti luoghi non del Volta, ma della città, per dare un segnale forte a Como bisognerebbe partire dal recupero dell’aula Benzi» commenta il dirigente Nicola D’Antonio. Serve un progetto.

«Trovare sinergie tra enti locali a partire da Comune e Provincia e poi Sovrintendenza per valorizzare questi spazi come ricchezza per la città - continua D’Antonio - ci sono aziende, privati e professionisti interessati ma bisogna mettersi attorno ad un tavolo». Tra le ricchezze del liceo gli studenti entusiasti. «Una settantina si sono proposti per fare da guide, la valorizzazione del patrimonio passa proprio attraverso i ragazzi che sono sensibilizzati su questi temi e oggi è un’occasione per la città per rimettere al centro questo patrimonio» commenta Roberta Marelli, professoressa di Storia dell’arte e tra i referenti del progetto con il collega Alberto Rovi e Mariagrazia Bernasconi, vice preside.

«Aprire le porte del liceo per far vedere il patrimonio storico, artistico e anche le collezioni scientifiche - aggiunge Rovi - per far capire che tesori come l’aula Benzi necessita di cure e che la collezione naturalistica potrebbe diventare un vero e proprio museo».

Anche Bernasconi rimarca: «Iniziativa fortemente voluta per far conoscere un patrimonio che è di tutta la città». E nell’aula Benzi Marina Doria, docente di italiano e latino spiega: «Abbiamo inserito il progetto “Salviamo l’aula Benzi” nella cornice di questa giornata, quello di oggi è un primo passo». n 

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