Blanco, che bomba: «La fiducia mi carica»

Calcio Due gol e grande energia fanno dello spagnolo del Como la vera rivelazione di questa primissima fase di stagione. L’inserimento: «Primi mesi non semplici, la pubalgia: ora sto benissimo. Fabregas ? Lo sto aiutando con l’italiano»

Aspettando uno spagnolo, Cesc Fabregas, il Como ne ha trovato un altro, Alex Blanco. È lui il giocatore che ha più colpito in questa primissima parte di stagione: due gol, uno in Coppa e uno in campionato, e una bomba di energia e qualità.

Doti che l’anno scorso, dopo essere arrivato a gennaio, il ventitreenne Alex non aveva avuto modo di mostrare, anche per via di un impiego poco continuo.

Dalla Spagna con umiltà

Alex arriva da Benidorm, località famosa tra i giovani italiani, soprattutto qualche decennio fa, per le vacanze. Ma la sua formazione calcistica è tutt’altro che vacanziera. Giovanili del Valencia, la cantera del Barcellona, qualche presenza nelle Nazionali giovanili spagnole, e poi la seconda divisione spagnola, il debutto nella Liga con la maglia dell’Alaves giocando contro il Real Madrid, quindi il Real Saragozza e il Valencia.

«Quando Wise mi contattò per venire in Italia, al Como, l’ho fatto per cominciare a fare esperienza fuori dalla Spagna. Il progetto mi è piaciuto subito tanto». E si è preso il tempo giusto per imparare, per adattarsi. «Il calcio italiano tecnicamente è simile a quello spagnolo, ma qui c’è molta più tattica, i primi due o tre mesi non è stato semplicissimo. Ho avuto anche qualche problema di pubalgia, adesso sto benissimo». E lo si è visto. Tra l’altro, è riuscito a fare bene sia da esterno che nel sinora unico esperimento di centrocampo a tre.

«Era la prima volta che facevo la mezz’ala, qualche volta avevo giocato da trequartista, ma mi piace provare ad adattarmi. Sono molto esigente con me stesso, voglio essere importante per la squadra. E ora mi sento pronto».

La novità sono anche i gol. Non sono le prime reti della sua carriera, ma non ha mai segnato moltissimo... «Segnare è sempre una buona cosa, ma il mio obiettivo personale è aiutare la squadra, che sia con le reti, con gli assist, tutto quello che si riesce a fare va bene. Sento fiducia, questo mi dà forza». E poi, per uno spagnolo, avere Fabregas come compagno di squadra è una cosa ancora più speciale. «Non l’ho mai conosciuto di persona, quando io ero nel settore giovanile del Barcellona lui non c’era. Ma per me è comunque una grande emozione avere Cesc nella mia squadra. Lo sto anche un po’ aiutando con l’italiano...».

I tifosi sono dalla sua parte

Lui, invece, ormai riesce a parlare decisamente bene. «Lo stile di vita qui non è molto diverso da quello spagnolo, mi manca solo un po’ la famiglia. Ma ci sto benissimo. In squadra ho tanti amici, il primo con cui ho legato è stato Iovine, ma sto bene con tutti».

E i tifosi stanno cominciando ad apprezzarlo tanto. «Vediamo ora con il Brescia, un’altra partita importantissima. Nelle prime due abbiamo fatto bene, due gare simili. Dobbiamo essere ancora più forti, però. Più attenti, più capaci di chiudere le partite. E io, spero di segnare ancora. Sono qui per crescere, e come ho detto da me pretendo tanto. Quest’anno voglio essere migliore, per aiutare la squadra ad arrivare più in alto. E per essere un giocatore forte, bisogna imparare a fare tutto quello che viene chiesto». Specie se si tratta di fare gol.

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