«Como, niente più alibi
Se miglioriamo possiamo farcela»

Fietta: «Per salvarci ci vuole convinzione, e un esame di coscienza»

C’è chi non sa se buttarsi a capofitto in questa possibile impresa o se lasciar perdere, e c’è chi non ha dubbi sulla strada da seguire. E su come camminarci. Giovanni Fietta, rientrato da poco dopo una lunga assenza, le idee le ha molto chiare.

Guardando da fuori quasi tutto il girone di andata qual è stato il problema? «

All’inizio poteva essere, come si è detto tante volte, il fatto che tanto giocatori siano arrivati all’ultimo. Ma è chiaro che un discorso del genere non può andare avanti per tutto il girone di andata. No. Io molto più semplicemente credo che ciascuno di noi - giocatori e allenatori - non abbia dato tutto quello che può dare. Ognuno ha reso di meno per le proprie possibilità».

Un Como, dunque, che vale di più? «

Sì. Non siamo una squadra materasso, non siamo i più deboli di tutti. Però è chiaro che qualcosa di sbagliato c’è, se siamo qui. E ci sono errori da evitare anche fuori dal campo.

La cosa più sbagliata è cercare alibi, inventarsi scuse. Non mi piace nemmeno quando si dice “abbiamo perso però abbiamo giocato bene”. No, sono giustificazioni. Si può e si deve, certo, cercare sempre qualcosa di positivo per trovare stimoli e motivazioni. Ma se non si vince bisogna farsi un esame di coscienza, ammettere che ci sono dei limiti e che vanno superati. E il campo alla fine dà quello che ci si merita».

Altra situazione, completamente diversa. Ma può servire ricordare la cavalcata finale verso la promozione? Anche lì nessuno l’avrebbe sperato , e invece...«

E invece da un certo momento in avanti avremmo battuto anche il Real Madrid se l’avessimo trovato di fronte a noi. Perchè c’era convinzione, c’era una condizione psicologica straordinaria. Che conta moltissimo. Noi che l’abbiamo vissuta speriamo di riuscire a contagiare anche il resto del gruppo. Una cosa è certa, e noi l’abbiamo dimostrato: nel calcio si possono creare tante situazioni impreviste. la bravura sta nel farsi trovare sempre pronti a sfruttarle. È così che siamo arrivati qui, in serie B».

Quanto può essere importante questo mercato di gennaio?

«Mi aspetto che accada soprattutto una cosa. Che chi sarà qui, chi resterà o arriverà, sia convinto al cento per cento di quello che sta facendo, e abbia voglia di correre fino all’ultimo per raggiungere la salvezza. Chi non ci crede, chi ha dubbi, chi non è davvero convinto di lottare per questa causa e di poter provare a vincere questa battaglia è meglio che non lo faccia».

L’intervista completa a Giovanni Fietta su La Provincia di mercoledì 30 dicembre

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