I campionati giovanili sono al via
C’è un allarme: mancano gli arbitri

Tra sabato e domenica torneranno in campo ben 127 squadre della provincia comasca tra Allievi e Giovanissimi

Anche i campionati di calcio giovanili provinciali sono pronti a ripartire in questo fine settimana. Tra sabato e domenica torneranno in campo ben 127 squadre della provincia comasca tra Allievi e Giovanissimi, che muoveranno – con una stima approssimativa – almeno 2500 ragazzi che potranno finalmente tornare a giocare e divertirsi dopo un anno e mezzo di stop obbligato, davvero buio.

La gioia della ripresa si mischia però, per quanto riguarda l’attività del Comitato Regionale Lombardia e della Delegazione Lnd-Figc di Como, con un grande problema: quello della mancanza di arbitri per coprire tutte le gare previste nel corso dei fine settimana.

Ripartenza

«Sono molto felice di essere arrivato finalmente al momento della ripartenza anche dei campionati giovanili – racconta Mario Tavecchio, consigliere comasco del Crl – perché questo rappresenta un momento molto importante per il nostro lavoro dell’ultimo anno e mezzo e per l’impegno che ci hanno messo le società. Allo stesso tempo però – continua Tavecchio – devo purtroppo constatare un grave problema al quale non eravamo abituati in passato, ovvero la mancanza del numero sufficiente di arbitri per tutte le partite in programma».

Senza un arbitro, sembra scontato dirlo, ma una partita di calcio non si può giocare: «E’ per questo che chiederemo la comprensione delle società per spostare alcune gare, che verranno definite di volta in volta, nel corso della settimana, per far sì che tutte possano essere regolarmente arbitrate».

Un problema che si è manifestato già a livello regionale: «Innanzitutto ci tengo a rimarcare che questo è un problema presente in tutta la Lombardia, tanto è vero che in alcune partite di Promozione non riusciamo nemmeno a garantire la presenza della terna arbitrale. Abbiamo comunque sempre un dialogo aperto con l’Aia (l’Associazione Italiana Arbitri) della Lombardia e contiamo di risolvere al più presto questo problema».

Problema

Quali i motivi di questa mancanza di arbitri? «Sicuramente la pandemia è stato il problema principale – continua Tavecchio – prima di tutto perché, come alcuni calciatori hanno deciso di smettere, alla stessa maniera questo è successo anche per gli arbitri. In seconda battuta c’è da rimarcare anche il fatto che la pandemia ci abbia creato molte più difficoltà nell’organizzare i corsi necessari per poter diventare arbitri. Ci tengo però a sottolineare di come, anche a livello provinciale, sia costante il dialogo tra l’Aia di Como e la nostra delegazione per la risoluzione anche di questo problema».

Insomma, con qualche difficoltà ma si riparte anche per i più giovani, con l’appello finale del consigliere Tavecchio: «La pandemia ha davvero modificato molte delle nostre certezze. Prima era scontato andare al campo e vedere l’arbitro, ora non è più così e dobbiamo fare quadrato tutti insieme per trovare i giusti correttivi».

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