«I campioni a tavola?
Ci sono sempre io»

La storia Matteo Pincella, mantovano di nascita ma, da qualche anno, comasco d’adozione: era all’Europeo di calcio con l’Italia

L’uomo che gestisce l’alimentazione degli calciatori azzurri, e che ha partecipato all’Europeo vinto in luglio, abita a Como. E frequenta il pallone anche qui, anche e solo quello giovanile del Cittadella dove gioca suo figlio. Nella gloriosa spedizione della scorsa estate, il nutrizionista della Nazionale era il quarantunenne Matteo Pincella, mantovano di nascita ma, da qualche anno, comasco d’adozione.

Qui a causa dell’Inter, che ha scelto di puntare su di lui per la prima squadra: «Mi sono trasferito quando ho iniziato a lavorare per l’Inter con Antonio Conte – esordisce Pincella -. Como era un posto che mi attirava ed è una realtà che apprezzo».

Europei

In un 2021 storico per lo sport azzurro, un ricordo non può non andare ai recenti Europei e alla magica notte di Wembley, quando l’Italia sconfisse in finale l’Inghilterra ai rigori: «Non si può dimenticare l’11 luglio. Gli Europei sono stati un sogno vissuto – racconta orgogliosamente -. In quel viaggio tutto ha funzionato alla perfezione: l’ambiente che si è creato tra staff, squadra e giocatori è stato qualcosa di unico, si viveva in un’alchimia perfetta. Speriamo di riuscire a ripetere tutto questo ai prossimo Mondiali». E sulla figura di Mancini? «È una persona bilanciata e capace, su di lui si possono raccontare solo aspetti positivi. È stato fondamentale per il titolo».

Ma il lavoro di Pincella in Nazionale in cosa si traduce? «Misuro la condizione fisica dei giocatori, controllo il loro lo stato di grasso corporeo, di idratazione. Poi, stabilito lo stato di forma, adotto una strategia alimentare orientando le scelte del singolo giocatore. Durante le brevi pause della Nazionale, io devo interfacciarmi con il club di appartenenza, ma nei ritiri più lunghi siamo noi a scegliere quale piano adottare».

Alimentazione che, al giorno d’oggi, è diventata un aspetto fondamentale nella performance di un atleta: «I professionisti sono chiamati a sforzi sempre più importanti e a tantissimi impegni ravvicinati, ogni elemento deve essere curato al massimo. L’alimentazione influisce in modo inimmaginabile. Un atleta ben idratato si infortuna meno e ha una performance maggiore».

Alla Juventus

Oltre all’eccellente lavoro svolto con gli azzurri, Pincella ha alle spalle un incredibile percorso con la Juventus: «È stato un ciclo fortunato, un capolavoro, fatto di tantissime vittorie: nove scudetti, la Coppa Italia e due finali di Champions raggiunte. Alla Juve si vive in funzione del trionfo, tutti volevamo vincere. Rispetto alla Nazionale però vedo delle differenze: con l’Italia ti senti realmente portabandiera del Paese, senti l’affetto della nazione, è una vittoria “pubblica”. Con la società invece è più una questione personale, un trionfo aziendale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA