Folletti, «Il sogno eretico»: Caparezza mai così irrivente
Se già nei precedenti lavori il linguaggio pieno di citazioni, calembour e metafore di Michele Salvemini da Molfetta scaturiva da una penna certamente più affilata della classica spada, in questo nuovo capitolo l'esercizio si è fatto ancora più estremo, arrivando a esprimere a cuore aperto e con insolita voce dal naturale registro una reale e definitiva indignazione