Cimeli garibaldini a villa Calvi da 2 anni
Ma sono ancora chiusi nelle scatole

Donati al Comune dopo la morte del presidente della Combattenti

Bizzozero: puntiamo a un’esposizione permanente

Spade, maschere antigas, gavette, foto d’epoca. Persino la camicia rossa da capitano garibaldino di Luigi Mazzucchelli. Cimeli preziosi, che meriterebbero di essere esposti per farli conoscere e per tramandare la memoria. E invece sono infilati in decine di scatoloni, chiusi al primo piano di Villa Calvi da due anni. Per questo ora l’amministrazione sta pensando a una soluzione differente per valorizzarli, sistemandoli nelle sale dell’immobile comunale di piazza Parini, davanti al municipio.

In pratica l’amministrazione comunale di Cantù già possiede un museo dei combattenti e reduci, ovvero tutto il materiale che era contenuto e conservato con cura nella sede del sodalizio in via Rebecchino. Il materiale era stato donato al Comune dagli eredi di Giovanni Toppi, ultimo responsabile del sodalizio, venuto a mancare in anni recenti, affinché la risorsa storica diventasse patrimonio di tutti i canturini.

La giunta ancora guidata da Tiziana Sala affidò alla società che ha curato il riordino dell’archivio storico municipale, la Scripta di Como, l’incarico per la ricognizione dei cimeli, terminata dando vita a un elenco lungo ben 235 pagine. Ci si trova davvero un mondo, dentro.

L’amministrazione, accettando l’eredità, si era assunta l’impegno a preservare, approfondire e divulgare al meglio il patrimonio acquisito, il cui valore era stato fatto stimare da Tiziano Casartelli, studioso della storia del territorio, e risultava di circa 200mila euro. Anche se in questo caso a essere inestimabile è il valore di testimonianza rispetto a quello economico.

Il Comune accarezzava l’idea di riuscire a trasformare l’ex municipio in quel museo civico che oggi alla città manca. Ma le ristrettezze economiche e le altre priorità hanno fatto sì che l’intenzione restasse solamente tale.

Per questo ora si pensa a una soluzione diversa: «Stiamo effettuando delle valutazioni e dei ragionamenti – conferma il sindaco Claudio Bizzozero – per dare alle associazioni combattentistiche gli spazi dell’immobile di piazza Parini, dove poter conservare ed esporre questi cimeli, che nel frattempo comunque sono stati catalogati e conservati».

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