Incubo furti a Cantù, la stretta di Molteni
«Il territorio va militarizzato»

Il sottosegretario all’Interno sull’emergenza a Cantù e non solo: «Ho già inviato 70 uomini e potranno arrivarne altri. Faremo ancora più controlli e il Comune organizzerà la sorveglianza insieme ai cittadini»

«Non è una bestemmia dire che serve militarizzare il territorio, non solo a Cantù ma in tutto il Comasco. Lo stiamo facendo, setacciando il territorio palmo a palmo e se servirà chiederemo ulteriori rinforzi».

Ad assicurarlo è il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che annuncia ulteriori misure straordinarie per rispondere a quella che è una vera emergenza.

Non una novità, ormai. In questo periodo dell’anno l’impennarsi dei furti in appartamento resta una costante. Per dare risposte concrete ai cittadini, il cui malore cresce a fronte del bollettino di guerra quotidiano dei colpi messi a segno, anche l’amministrazione può fare la propria parte con delle misure accessorie:

«Tutto può essere utile – prosegue Molteni – mi sono confrontato con il vicesindaco e l’assessore alla Sicurezza e ho consigliato di attivare il Controllo di Vicinato, oppure di predisporre accordi con istituti di vigilanza privata o ancora ricorrere agli Osservatori Volontari della Sicurezza».

Proprio il Controllo di Vicinato è stato indicato dal vicesindaco Alice Galbiati come iniziativa che si vorrebbe attivare in città in tempi brevi. Molteni assicura di essere in contatto quotidiano con la giunta così come con le forze dell’ordine e il prefetto, per alzare al massimo livello la guardia.

Situazione non semplice da gestire e che il sottosegretario leghista imputa senza mezzi termini al governo di centrosinistra: «Stiamo pagando cinquee anni di immobilismo totale sulla sicurezza. Chi ci ha preceduto ha aperto le porte all’immigrazione irregolare e chiuso quelle del carcere per chi commette reati. Noi vogliamo fare l’esatto contrario. E in questo mesi l’abbiamo fatto».

«Da luglio in poi – continua Molteni – è stato attuato il più grande potenziamento degli organici delle forze dell’ordine mai visto nel Comasco. In tutto, 70 uomini in più. Solo la scorsa settimana comunicavo l’arrivo di 24 rinforzi per due mesi, i più critici, da Milano. Se sarà necessario chiederemo ulteriori rinforzi aggiuntivi».

Quel che vien lamentato in modo trasversale, però, è che le pene appaiono troppo poco aspre e senza certezza che vengano mai scontate. «Dobbiamo agire anche sul sistema penale – conclude– chi ci ha preceduto ha sfasciato la certezza della pena, hanno smontato il sistema».

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