No vax, stop in casa di riposo
Cantù, sospeso un altro dipendente

Secondo provvedimento alla Rsa della Fondazione Garibaldi Pogliani. Il presidente: «È semplicissimo, se fanno il vaccino rientrano. Altrimenti no»

Spunta un secondo lavoratore no vax nelle case di riposo Garibaldi Pogliani Onlus. Ugualmente a casa, senza percepire un solo euro di paga: sono due, come rende noto il presidente Silvano Cozza, gli operatori sanitari ad oggi sospesi. Con la proroga dello stato di emergenza al 31 marzo, non più quindi al 31 dicembre, andrebbero verso i sette mesi senza stipendio.

La Onlus, che a Cantù gestisce le strutture di via Galimberti, via Fossano, a febbraio anche via Sparta, ad oggi anche un’altra Rsa a Intimiano, prima ancora del presidente del Consiglio Mario Draghi era pronta a sospendere chi non si sarebbe vaccinato, sulla base della preesistente normativa, legata alla sicurezza sul lavoro.

Caso apripista

La Garibaldi Pogliani rappresenta in un certo senso un caso emblematico a livello nazionale, che ha precorso l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.

Poi esteso, a livello nazionale agli amministrativi delle Rsa. Ma ora anche al mondo della scuola e alle forze dell’ordine, al personale del soccorso pubblico. «Sono due i sospesi: si tratta di operatori sanitari - dice il presidente Cozza - zero sospesi, invece, tra gli amministrativi che lavorano presso le nostre Rsa: hanno deciso tutti di vaccinarsi. L’emergenza sanitaria è stata estesa al 31 marzo, e quindi penso che i due lavoratori resteranno sospesi sino ad allora».

Le regole

«La normativa è questa, è una situazione che non si può cambiare. Se si fanno il vaccino, rientrano. Altrimenti, non si può - prosegue Cozza - l’indicazione è chiara. Soprattutto adesso che, mentre si prosegue con la terza dose, l’obbligo vaccinale è stato allargato».

C’è chi, contrario al vaccino, è disposto comunque, ed è il caso dei due operatori in questione, a non ricevere lo stipendio per mesi. Se prima era l’ultima parte dell’anno, ora si prosegue anche nei primi mesi del 2022. Solo il tempo potrà dire se questo sia o no un elemento in grado di far prendere, da qui a marzo, decisioni differenti. In contrasto, magari, anche con la propria, forte convinzione personale. Intanto, in concomitanza con la campagna vaccinale, nei mesi è ritornata anche la fiducia nelle Rsa. Le liste d’attesa, vuote sino a non molti mesi fa, cominciano ad allungarsi a poco a poco. Mancano, tuttavia, anche a Cantù, medici, infermieri e operatori socio-sanitari, di cui è si è assolutamente alla ricerca.

Un quadro che è emerso nei giorni scorsi, quanto è stato consegnato il cantiere della nuova casa di riposo delle Garibaldi Pogliani, in via Sparta. Ora si procede all’interno con gli arredi. La lista d’attesa in formazione è in assoluta controtendenza con la fuga dalle case di riposo vissuta un anno fa.

Ma si fatica a trovare personale. La carenza in Lombardia è purtroppo nota, e Cantù non rappresenta un’eccezione.

Tutte le Rsa sono alla ricerca di medici, infermieri e Oss. E l’essere vaccinati, in questo momento, è senz’altro un fattore più che preferenziale.

Christian Galimberti

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