«Passati di qui seimila tir
Il Comune non ha vigilato»

Inchiesta rifiutiSenna, accuse al sindaco. La replica: «Transiti non evidenti» Prima stima del danno: per bonificare l’area serve un milione e 100mila euro

Sui rifiuti sepolti, secondo l’accusa, dalla ’ndrangheta nel verde del Gaggio con la complicità di un responsabile tecnico del municipio, è la minoranza consiliare, a Senna, ad andare all’attacco. «Ci chiediamo come sia stato possibile consentire per anni il passaggio di oltre 6mila camion in una riserva verde interdetta al traffico», chiede il gruppo di Il Bene in Comune, in una nota inviata dal consigliere Francesca Castelli.

«Il passaggio sul territorio comunale è stato una minima parte, il transito non è stato così evidente - risponde il sindaco Francesca Curtale, Per Senna Comasco - I camion sono passati dalla strada provinciale, con un transito dagli accessi campestri che non ha interessato il territorio comunale». Intanto, c’è una quantificazione del danno: un milione e 100mila euro circa per bonificare l’area. «Sarà posto a capo di chi oggi è accusato: mi risulta che ci siano beni da aggredire», afferma il sindaco.

I carabinieri di Como e la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano hanno chiuso le indagini per gli 85mila metri cubi di scarti edili e pezzi di asfalto, sepolti, negli anni, nel mezzo di un’area verde. Sei arresti per traffico illecito di rifiuti. In carcere, Antonio Mercuri, 70 anni, nato a Giffone e residente a Socco di Fino Mornasco, e i figli Massimiliano Mercuri, 45 anni, e Giuseppe Mercuri, 32 anni. Ai domiciliari, Luciano Arcellaschi, 67 anni, di Como, per anni responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Senna, in pensione da gennaio; Armando Perlini, 65 anni, di Senna, agricoltore e proprietario dell’area; e Giorgio Cardin, 53 anni, geologo di Settimo Milanese.

(Christian Galimberti)

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