Rifiuti, aiuole a secco e lastroni ballerini
E c’è chi a Cantù si butta nella fontana

In piazza Garibaldi dopo il degrado della movida ora c’è il gran caldo a rovinare le aiuole. L’unica possibilità di refrigerio l’ha sfruttata una turista lituana: «Non ne potevo più», in pieno stile “Dolce vita”

Caldo e acqua. Il caldo. Che dà tormento al verde di piazza Garibaldi, trasformandolo in rosso color arsura. E l’acqua. Quella in cui si è immersa completamente, verso le 15 del pomeriggio, nel momento in cui le centraline segnavano il picco di 35,9 gradi, un’emula di Anita Ekberg.

E se la dolce vita sembra comunque un sogno, in una città che sta iniziando a svuotarsi per le vacanze, c’è la piazza, come sempre, amara. Nelle solite condizioni. Con i lastroni di marmo scheggiato e qualche paletto storto a bordo strada.

Sempre sotto gli occhi di tutti, piazza Garibaldi, riqualificata dalla precedente amministrazione. Con modifica in corso d’opera: si era deciso di dare un tocco di verde alla pavimentazione in granito. Già prima di mezzogiorno, su Facebook circolavano le foto delle aiuole con le piante in sofferenza. «Stanno morendo tutte di sete, nonostante l’impianto di irrigazione, se non lo si accende e non le si bagnano», il commento di Paolo Sala.

Ci sarebbe una spiegazione. Chi segue da vicino la manutenzione della vasca, infatti, riferisce di come tutto sia in ordine e funzionante. Ci sarebbe però attenzione nell’evitare sprechi vista la siccità.

Ha invece tutt’altro rapporto con l’acqua la donna che, da un tavolino seppur all’ombra del Caffè Nova, all’angolo con via Roma, ha deciso di alzarsi per darsi una rinfrescata nella fontana. «Non ne potevo più di questo caldo - le parole di Saule Banioniene, 39 anni - io sono abituata ad altre temperature. Sono originaria della Lituania. Abito a Tortona, in provincia di Alessandria, ma sono qui a Cantù in vacanza».

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