Solo pochi intimi per l’addio a Baru
Tra gli amici i City Angels di Milano

Cerimonia riservata a Milano per il clochard che è stato trovato morto in un posteggio di Linate. Oltre alla famiglia adottiva c’erano anche madre e sorella. Una rosa e margherite sulla bara

Una rosa bianca e un mazzo di margherite. Un ultimo saluto riservato ai familiari e agli amici che hanno conosciuto bene, in questi ultimi anni di strada, Davide Baruffini. Il 42enne di Cantù trovato morto in un vialetto ai piedi del parcheggio multipiano P2 dell’aeroporto di Linate. Aveva mani e piedi legati e una frattura a una gamba compatibile con una caduta. Si indaga per omicidio contro ignoti.

All’ultimo saluto c’erano la famiglia adottiva di Cantù, mamma e papà, ma anche la famiglia naturale. La sorella, che pur di esserci aveva formulato un appello pubblico. E anche la madre naturale. Altri due parenti. E cinque volontari dei City Angels. In rappresentanza dell’intera onlus attiva sulla strada. In questi anni: amicissimi di Davide, il ragazzo musicista, polistrumentista. Laureato in giurisprudenza e che aveva infine scelto la vita del clochard.

Un ultimo saluto certamente complicato. Tante emozioni. Il dolore. Lo strazio. Lo smarrimento di chi, all’obitorio civico di Milano, in via Giuseppe Ponzio, si è ritrovato lunedì mattina. Un momento riservato a pochissime persone. Si potrebbe dire: in forma privata.

Non c’è stato e non ci sarà nessun funerale. Né lunedì, né in altri giorni. Questo come risultato di un’interpretazione di una vicenda complessa. Che ha portato, infine, la famiglia di Cantù, dove Davide ha vissuto ed è cresciuto, a questa decisione.

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