Orticolario, onori al bambù
L’esperto: «Nuovo legno»

Lorenzo Bar, presidente dell’Associazione Italiana Bambù, è tra i protagonisti di questa edizione di Orticolario, che ha eletto l’arbusto “pianta dell’anno”

I bambù sono erbe giganti spettacolari dalle caratteristiche strabilianti. Alte anche come alberi d’alto fusto con un culmo che può raggiungere più di 20 cm di diametro, resistentissimi come l’acciaio – il bambù viene chiamato appunto “green steel” – sono piante tra le più utilizzate in Oriente e in pieno sviluppo anche in centro e sud America con specie autoctone. Di crescita velocissima, sino ad un metro al giorno, sono presenti con circa 1500 specie, sparse sui vari continenti, dai climi caldi a quelli più freddi.

Video di Vera Fisogni

«Essendo una pianta sempreverde, il bambù è una ottima risorsa per il sequestro della CO2 e la produzione di ossigeno»

Multitasking I bambù sono utilizzati da circa i 2/3 della popolazione mondiale come materiale da costruzione, cibo, carta, tessuti, oli ed estratti vari, carbone, strumenti musicali, bevande e altro ancora. Appartiene alla famiglia delle graminacee – come il grano – e ha delle fioriture a cadenze molto distanti negli anni, sino a cicli di 120 anni. Quando fioriscono, quelli della stessa specie, lo fanno contemporaneamente in tutto il mondo, qualunque stagione sia. In questi ultimi anni si è molto diffuso in Europa l’uso di queste piante nei giardini, essendo una pianta con un bel portamento e aspetto. Essendo una pianta sempreverde, il bambù è una ottima risorsa per il sequestro della CO2 e la produzione di ossigeno.

«Il bambu’ raggiunge maturità dopo 4-5 anni in confronto ai 25-30 anni e più necessari agli alberi per ottenere biomassa con simili caratteristiche»

Pianta “pioniera”, cresce con successo in aree degradate e dismesse quindi particolarmente indicata per opere di bonifica e miglioramento ambientale. Con il bambù, data la sua velocità di crescita, sono già in atto nuove strategie di prodotti ed usi ( dai pavimenti alle biomasse) che lo qualificano come pianta alternativa al taglio e consumo dei legni delle foreste.

Ha un incremento della biomassa dal 10% al 30% annuale, dato di valore se confrontato con la performance di alberi (2-5% anche per speci arbustive a crescita rapida). Il bambu’ inoltre raggiunge maturità dopo 4-5 anni in confronto ai 25-30 anni e più necessari agli alberi per ottenere biomassa con simili caratteristiche. Il ciclo del pioppo è anche quasi altrettanto rapido ma comporta il reimpianto dopo il taglio e trattamenti non indifferenti, in parte anche inquinanti, nel processo di coltivazione. I culmi del bambù possono essere raccolti, in quanto legno, dopo 4 anni dal momento della nascita. Il taglio dei culmi, fatto in modo razionale, non nuoce alla pianta anzi, la rinvigorisce.

Bambú e atmosfera Riduce la presenza di CO2 grazie alla capacita’ di sequestrare un valore minimo di 10-15 tonnellate di CO2 per ettaro per anno) generando il 35% in più di ossigeno rispetto agli alberi. Valore di CO2 calcolato al 50% della produzione di biomassa che puo’ variare da 20 ton. per ettaro per anno fino a 60 ton. per anno nel caso di alcune specie.

Bambú e suolo Il bambù migliora la qualità del suolo prevenendo il rischio di erosione e cedimenti, consolidando il terreno grazie alla fitta rete di rizomi. Inoltre, aiuta a rimuovere gli agenti tossici del terreno.

Bambú e acqua Previene l’ eccessivo drenaggio mantenendo alto il livello dell’ acqua grazie alla costante azione di trasferimento delle risorse dal suolo alle parti verdi della pianta. Sostiene protegge le rive dei corsi di acqua. Aiuta a mitigare l’ inquinamento delle acque.

Bambú e fauna Il bambù non ha bisogno di pesticidi né di fertilizzanti chimici per svilupparsi. Ne risulta quindi che l’ambiente che si crea è ecologico e naturale. Tra i culmi di bambù si crea un microclima fresco e umido che favorisce la presenza di microfauna e specie di uccelli. Infine, il bambù può anche essere utilizzato come foraggio per animali.

* Fondatore nel 1989, assieme a Bruno Visentini ( autore del libro “Verde di bambù”), dell’Associazione Italiana del bambù, di cui attualmente è il presidente. È tra i protagonisti di questa edizione di Orticolario.

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