Acqua nei tubi del gas
Caldaie da cambiare
«Ma chi risarcisce?»

Rabbia tra i residenti di Sagnino e Ponte Chiasso

«C’è chi vive con la pensione minima: come fa a pagarsi una caldaia nuova?». I residenti di Sagnino e Ponte Chiasso esigono risposte. Sono passate due settimane dal guasto nelle tubature che ha causato disagi a centinaia di abitanti: fino ad adesso nessuna comunicazione chiara da parte di 2iReteGas sul risarcimento dei danni a caldaie, contatori e tubature. Peraltro, i problemi non sono finiti: c’è chi ancora non può farsi una doccia calda o cucinare.

Incertezza sui risarcimenti

«Le persone hanno subito danni – spiega l’ex consigliere Vittorio Mottola, residente a Sagnino – c’è chi non ha potuto lavarsi per una settimana o ha dovuto buttare la spesa fatta al supermercato. L’azienda ora deve darci risposte: chi paga i danni subiti? Non parliamo solo di quelli presenti oggi, ma anche di quelli che si manifesteranno fra qualche tempo. Vogliamo un documento chiaro e semplice con cui domandare il risarcimento».

Il problema è stata una perdita d’acqua nei tubi di via Deledda, nella parte alta della città, finita poi a cascata nelle tubature del gas. L’acqua è quindi scesa a valle, fino a Ponte Chiasso, inserendosi un po’ da tutte le parti e creando disagi a centinaia di utenti di Ponte Chiasso e Sagnino.

A questo proposito, ha fatto infuriare un volantino distribuito qualche giorno fa da 2iReteGas in cui si comunicava che «l’erogazione del gas metano fino ai contatori nei quartieri di Ponte Chiasso e Sagnino è stata completamente ripristinata». Poi, si aggiungeva: «Qualora gli apparecchi utilizzatori non dovessero funzionare per presenza di acqua nell’impianto interno (dopo il contatore), i clienti finali dovranno contattare il proprio installatore per le verifiche del caso. Se il problema fosse riconducibile alla presenza di acqua nelle tubazioni poste dopo il contatore, l’installatore dovrà procedere allo svuotamento delle stesse scollegando l’impianto interno dall’uscita del contatore per evitare il travaso dell’acqua nello stesso o nella rete di distribuzione». Il volantino è identico a una nota stampa diffusa dall’azienda: in quel caso però, nell’ultima riga si specifica di «conservare la documentazione delle spese sostenute per il ripristino degli impianti interni». Un riferimento assente nell’avviso cartaceo distribuito ai cittadini.

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