Agli orali con Van Gogh e Ungaretti, la paura poi la gioia: «E ora in vacanza»

Maturità Ultime sessioni di prova nella grand’aula del liceo Volta dopo i due scritti - La tensione è palpabile, quanto l’emozione a esame concluso. L’università? «Ci penseremo»

Rachele Faccini si prende qualche minuto e, seduta sul banco di fronte alla commissione, nella Grand’aula del Volta, scrive su un foglio la mappa concettuale del colloquio. Il suo orale, ultima tappa dell’esame di maturità, comincia da una frase contenuta nel libro “Aut Aut” scritto dal celebre filosofo danese Søren Kierkegaard. Dopo aver raccolto le idee, la studentessa comincia a trattare l’argomento, toccando anche i modi fondamentali di vivere e concepire l’esistenza contenuti nell’opera dello studioso nordico.

Giada ha iniziato il colloquio prendendo spunto da un dipinto di Van Gogh

«Preferisco non avere aspettative – ha detto Rachele prima d’entrare in aula – ecco, mi piacerebbe riuscire a parlare del realismo. Materia forte? Storia. Sono un po’ preoccupata per latino». Invece, per quanto riguarda le vacanze: «Di sicuro una settimana a Napoli, poi spero di organizzare altri viaggi, improvvisando un po’. Università? Non ho ancora scelto la facoltà». Dopo essersi lasciata alle spalle il filosofo danese, con voce sicura e senza tentennamenti la studentessa ha parlato di Calvino e dell’identità e della guerra nella poetica di Giuseppe Ungaretti. L’orale prosegue toccando il realismo e Vasilij Kandinskij, uno dei padri fondatori dell’astrattismo.

Giada Dalla Zuanna, indirizzo classico, ha invece cominciato il colloquio da un’immagine: la Notte stellata di Van Gogh. «Credo sia andata abbastanza bene – confessa – Il documento di partenza è stato preparato dalla commissione interna ed era tarato sul percorso di ciascuno di noi». La compagna Alessandra Demontis ha, invece, trattato la concezione del tempo, mettendo in luce i vari riferimenti con la scienza. «Mi hanno dato la possibilità d’esprimermi – conferma – e collegare le varie materie. Ovviamente, i professori possono fare domande, tenendo sempre presente il programma. Cosa voglio fare dopo? Proverò il test per entrare a Medicina». Pur sorridendo, Alice Moretti non nasconde la sua tensione: «Sono un sacco agitata, devo dire la verità. La materia in cui mi sento più tranquilla è filosofia, mentre greco è forse l’argomento su cui sono meno forte». Intanto, gli scritti sono andati bene: «Anche se la versione di latino era molto complicata – aggiunge – ci ha messo tutti in crisi. Ma, in ogni caso, ho raggiunto la sufficienza. Sono soddisfatta, invece, del tema. Sommando i crediti, entrerò al colloquio con 52. Università? A settembre ho il test per entrare a Medicina».

C’è chi proverà il test di medicina e chi ancora non ha deciso

Anche Francesco Bernasconi conferma: la seconda prova era difficile. «Ci aspettavamo potesse essere un testo di Seneca – spiega – ma non uno del genere. Conteneva anche frasi a mio avviso “strane”». L’alunno del Volta parte da 56, un buon bottino: «A dire la verità – confessa – speravo di prendere un po’ di più nel tema d’italiano, la materia che m’interessa di più». Molto soddisfatto Francesco Turconi, studente del Volta iscritto allo scientifico. «Sono contento – conclude – e i docenti mi hanno fatto i complimenti. Partivo da 71, ma con i punti di bonus potrei raggiungere il massimo, speriamo. Ora, è tempo delle vacanze, sia con la mia famiglia sia in Sardegna con i miei compagni di classe. Dopo? Non lo so con precisione, sceglierò fra Ingegneria o Chimica».

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