Agnelli sacrificati per la festa
Il giudice: «Un fatto tenue»

Non punibili i sette imputati accusati di macellazione clandestina in occasione della festa islamica del sacrificio

In ventuno erano finiti sotto inchiesta con l’accusa di macellazione clandestina, per aver preso parte al rito islamico della festa del sacrificio. Ma, alla fine, soltanto 9 di loro hanno subito un’ammenda - peraltro contenuta, 200 euro in tutto - mentre tutti gli altri se la sono cavata: chi con la messa alla prova, chi perché dichiarato “non punibile” per la particolare tenuità del fatto.

È il caso - quest’ultimo - dei sette imputati (tutti di origine nordafricana) che ieri mattina sono riusciti a evitare la condanna per un fatto che risale al 15 ottobre 2013, quando a Trecallo un folto gruppo di fedeli musulmani si era dato appuntamento per la “festa del sacrificio dove erano stati sacrificati sei agnellini, quando il personale dell’Asl prima e i carabinieri poi erano intervenuti.

I carabinieri finirono per identificare 21 persone: il titolare del terreno (un comasco) e una ventina di uomini di fede islamica, tra i quali un imam: tutti denunciati per aver violato le norme che puniscono chi “effettua attività di macellazione di animali, di produzione e preparazione di carni in luoghi diversi dagli stabilimenti o dai locali a tale fine riconosciuti”.

I particolari sul quotidiano in edicola oggi sabato 23 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA