Appartamenti, case, negozi comunali. Maxi digitalizzazione da 50mila euro

L’intervento Al via la mappatura dettagliata di tutto il patrimonio di Palazzo Cernezzi - Il sindaco: «Fondamentale cambiare rotta, lavorare in queste condizioni è impossibile»

Como

È partita la maxi digitalizzazione del patrimonio comunale con un incarico di circa 50mila euro affidato alla società Halley da Palazzo Cernezzi. In pratica per ciascun immobile, dalle case comunali ai negozi, dalle ville ai terreni arrivando alle grandi proprietà come via Grossi sarà tutto in formato digitale. Per ciascuno una scheda con tutti i dettagli, i contratti, i pagamenti, le certificazioni. «La digitalizzazione completa delle proprietà comunali - chiarisce il sindaco Alessandro Rapinese, che ha anche la delega al Patrimonio - è fondamentale poiché lavorare in queste condizioni è impossibile. Contiamo di avere un quadro dettagliato di tutti i singoli beni. È incredibile che un Comune come Como nel 2022 non avesse ancora una digitalizzazione del proprio pratrimonio».

Due i filoni su cui si andrà avanti: il primo riguarda gli appartamenti già selezionati per il passaggio in termini gestionali ad Aler e sono quelli a cui è sta data la massima priorità. L’obiettivo dell’amministrazione Rapinese è quello che il patrimonio abitativo del Comune venga trasferito ad Aler entro il 2024. Si tratta di 790 appartamenti inseriti nella cosiddetta “edilizia residenziale pubblica” di cui 254 sono attualmente vuoti poiché inagibili a causa di anni di mancati interventi.

I primi 312 alloggi , almeno secondo le intenzioni e se verranno completate tutte le procedure (compresi sopralluoghi e verifiche) dovrebbero passare sotto la gestione Aler entro la fine di quest’anno.Cinque le vie interessate: 90 appartamenti in via Spartaco, 100 in via San Bernardino da Siena, 39 in via Filzi, 53 in via Turati e 30 in via Polano. Nel concreto significherà che sarà Aler a gestire gli immobili, a predisporre i necessari interventi di manutenzione (potendo anche usufruire dei bonus statali per le riqualificazioni), ma anche ad incassare i canoni di locazione. Prima del passaggio, però, anche le posizioni dei singoli inquilini dovranno essere digitalizzate: lo scopo è quello di verificare il pagamento dei canoni, di utilizzare esclusivamente il sistema Pagopa in modo che l’incasso entri “direttamente” nel bilancio comunale. Rapinese sul passaggio di gestione all’Aler aveva parlato di «svolta epocale».

Il secondo filone è quello che riguarda tutto il resto dei beni di proprietà di Palazzo Cernezzi che verranno scandagliati uno a uno. Anche nell’ultimo incontro che il primo cittadino ha tenuto nella sede di Confcommercio per parlare del regolamento per l’occupazione del suolo pubblico e del rischio di vedere concessioni per i dehor saltate a causa di doppie sanzioni nell’arco di un triennio, ha spiegato che «il Comune investirà alcune centinaia di migliaia di euro sulla digitalizzazione». E ha chiarito che se molte procedure sono lente è anche per questioni legate a mancati passaggi al digitale, ma soprattutto ha ribadito una volta di più la situazione del patrimonio che ha definito «incredibile».

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