Benzina, a Como
si paga sempre di più

Nella nostra città ancora prezzi anomali dei carburanti, nonostante le numerose denunce Il paradosso di Lecco: si trova il gasolio a un prezzo inferiore a quello scontato di 8 centesimi da noi

Passano le stagioni e il listino dei carburanti continua ad oscillare a seconda delle quotazioni del petrolio, mostrando sempre di adeguarsi in tempo reale verso l’alto e, al contrario, in maniera molto più lenta e compassata quando il prezzo del greggio cala e si tratta di limare anche solo pochi centesimi. Ma non è questa la pietra dello scandalo, sebbene sia una pratica diffusa che si riscontra su tutte le strade d’Italia.

Per chi vive a Como, e in teoria dovrebbe sentirsi privilegiato perché gode di uno sconto di 23 centesimi al litro per la benzina, e di 8 centesimi sul prezzo del gasolio, è altro ciò che fa arrabbiare gli automobilisti: la discrepanza con i prezzi che si riscontrano appena ci si allontana dal confine.

Una storia vecchia: La Provincia l’ha raccontata a più riprese. E sull’onda di quelle denunce, a febbraio di quest’anno era stato invocato l’intervento dell’Antitrust per un sospetto cartello tra le compagnie che così facendo aumenterebbero i propri margini di guadagno, proprio in virtù dello sconto carburanti praticato ai residenti comaschi. Ma la pratica di mantenere i prezzi alti in prossimità del confine, cioè laddove scatta lo sconto in fascia “a”, è rimasta invariata.

Più convenienti i carburanti sull'altra sponda lariana dove i cugini lecchesi, esclusi dai privilegi della carta sconto, godono di prezzi tra i più bassi di tutta la Lombardia: lo scorso 10 agosto ci si poteva rifornire di benzina a 1,509 al litro, e di gasolio pagando addirittura solo 1,379, un costo inferiore anche al prezzo scontato di 8 centesimi riservato all’automobilista comasco nella più conveniente della pompe cittadine.

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