Benzina, in Ticino è sempre meno cara. Ora si risparmia fino a 6 euro a pieno

Il confronto Tra la città e Chiasso prezzi variabili per la verde anche di 16 centesimi al litro. Gasolio, invece, più conveniente sul Lario

Fare benzina al di là del confine, per chi abita nel capoluogo resta più conveniente. A Chiasso ieri costava (se si paga in euro) 1,78 euro al litro con una differenza, rispetto alla città di Como, compresa tra 16 e 10 centesimi, in meno al litro. In pratica su un pieno di 40 litri il risparmio va da 4 a 6,4 euro che, per chi vive nel capoluogo, vale lo spostamento in Svizzera. Verso i Comuni di cintura, nella zona di Fino Mornasco, il prezzo medio è pari a 1,88 euro ma si arriva anche a 1,83 euro al litro. Esattamente come a Cantù, che ha una differenza di soli 5 centesimi al litro (negli impianti più convenienti) che rendono di fatto nulla la trasferta.

Discorso opposto, invece, per il gasolio che resta stabilmente più competitivo in termini economici in Italia rispetto alla Svizzera. A fronte di 1,98 euro al litro a Chiasso, il costo a Como città è compreso tra 1,78 e 1,84 euro al litro, con una differenza quindi a sicuro vantaggio dell’Italia. Non a caso, infatti, se i frontalieri sono tornati a fare benzina in svizzera, come pure i ticinesi, cosa diversa è per il gasolio.

I ticinesi che hanno l’auto diesel, infatti, oltre alla spesa “italiana” del sabato, tradizione che va avanti da anni senza alcuna flessione (basta guardare i parcheggi dei supermercati più vicino al confine per avere la conferma, hanno preso l’abitudine di fermarsi ai distributori italiani anche per il pieno di diesel.

Per il momento, almeno per quanto riguarda la verde, non ci sono segnali di ripristino della Carta Sconto, sospesa ormai da tempo, che garantiva ai residenti nella fascia di confine prezzi più bassi con lo scopo di scoraggiare il pendolarismo del pieno. Una sua riattivazione non è così semplice: non basta che il differenziale tra Italia e Svizzera superi i 5 centesimi al litro, ma questo dato deve scaturire dalla media ricavata dal monitoraggio di una serie di distributori nella fascia di confine, per altro già contestato in passato dagli stessi gestori, ma anche dalla politica.

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